“Paul, Paul…” La voce giungeva in lontananza dal lungo corridoio che si erano lasciati alle spalle entrando nell’ampia Hall del Reparto di Medicina Legale di New York.
Paul conosceva bene quella voce stridula e sapeva altrettanto bene cosa significasse: nient’altro che rogne!.
Girò lentamente la testa con aria rassegnata e posò i suoi occhi verdi sul piccolo uomo che gli stava di fronte:
“Che c’è Nick? Ho già finito cos’altro vuoi da me? Sono molto stanco stasera e per niente di buon umore e…”,
“….Veramente Paul non hai del tutto ragione ci sarebbe da finire di completare la scheda di quel barbone…. Dai amico lo sai che se non è tutto perfetto poi quelli dei piani alti se la prendono con me !”.
“Va bene “ Disse, poi voltandosi nuovamente verso il suo collega aggiunse:
“Scusami Brian sembra proprio che debba andare! Sarà per un'altra volta! Ora devo salvare la vita di questo povero innocente dalle grinfie dei piani di sopra!”
Così dicendo fece una smorfia di derisione verso Nick, poi si girò e lo seguì svogliatamente.
Mentre percorrevano i lunghi corridoi asettici in direzione della sala autopsie la mente di Paul vagava senza riuscire a concentrarsi su nessun pensiero in particolare.
Si sentiva stanco, confuso, quella vita non lo appagava più e le levataccie quotidiane lo stavano lentamente distruggendo.
Anche Carolyn glielo aveva detto ed era quasi sicuro che se avesse continuato a fare quel lavoro ben presto lei lo avrebbe lasciato.
In fondo non poteva certo biasimarla, neanche lui avrebbe resistito a lungo ad un matrimonio con una persona che si e no vedeva tre ore al giorno e che passava il resto delle altre in compagnia dei morti.
Era davvero arrivato il momento di cambiare !.
Magari avrebbe potuto diventare……..:
“Eccoci qua Paul…..Paul ci sei? mi senti ?…Ohh c’è nessuno ?”
“Ma si, si ci sono cosa vuoi adesso !?”
“Niente e che mi sembrava che avessi la testa da un'altra parte. Senti la cartella è sul tavolo,io intanto vado a riprendere il nostro amico Fritz dalla sua fresca dimora”.
Così dicendo si avviò verso la cella frigorifera a lato della stanza ma la voce del medico legale lo fermò:
“Cosa? No, no, perché lo vai a riprendere? non serve posso completare la scheda anche senza di lui!”
“Paul insomma lo sai……”
“Come sei pignolo Nick, a volte non ti sopporto proprio”
- A volte?, praticamente sempre - Pensò tra se e se.
Mentre riaprivano la lampo del sacco nero, Paul non poteva fare a meno di pensare quanto inutile fosse tutto ciò.
Il suo lavoro lui lo sapeva fare bene e quello che c’era da vedere ed annotare lui lo aveva già visto ed annotato con precisione!
“Guarda,avevo ragione! Sono sicuro che questa macchia scura sulle labbra del nostro Fritz non l’avevi notata vero?”
“Mio Dio Nick! Smettila di chiamarlo Fritz mi dai sui nervi! Fa un po’ vedere. Ah si, è vero non l’avevo notata, ma è sicuramente della semplice sporcizia. Non ci può essere di alcuna utilità e poi…”
“E poi potrebbe fornirci delle preziose informazioni sull’assassino o sul luogo nel quale si trovava la vittima al momento dell’uccisione. Magari l’assassinio non è avvenuto in quel vicolo e questo spiegherebbe l’assenza di sangue sul luogo del ritrovamento del corpo non trovi? Io credo che dovresti analizzarlo Paul”
- Mi congratulo con te mio caro amico.Forse questo è il primo ragionamento intelligente che fai e penso che tu abbia ragione - Questo è quello che il medico avrebbe voluto dirgli ma si limitò ad un:
“Bravo Nick, potresti avere ragione, buona idea !”
Mentre analizzava accuratamente il campione di materia prelevato dalle labbra della vittima, Paul ebbe improvvisamente un sussulto.
Non era sporcizia quella macchia scura bensì sangue e neanche dello stesso gruppo sanguigno del cadavere.
Poteva trattarsi di quello dell’assasino ma, come era finito sulle labbra del barbone ?
Guardando meglio all’interno della cavità orale notò che tracce di sangue erano riscontrabili anche in altre zone di essa.
Sembrava quasi che la vittima prima di morire avesse morso il suo assassino e che nel morderlo avesse ingerito un po’ del suo sangue.
Era davvero strano.
Quel caso si complicava sempre di più. Quella fu comunque l’unica cosa nuova che ebbe modo di riscontrare nella sua seconda analisi del corpo del barbone, quindi richiuse la lampo e riporto il cadavere nella cella frigorifera.
“Bene Nick, sei soddisfatto ora? La scheda è completata, posso andare adesso? Ho il suo permesso?”
“Si, vai pure, io resto ancora un attimo, ho dimenticato di abbassare la temperatura nelle celle frigorifere. Me lo ha ordinato il primario dice che a quella attuale i corpi potrebbero deteriorarsi. Detto fra me e te a mio parere quello è un po’ paranoico! …”
“Si va bene, allora io vado eh? Buon divertimento !”.
Si incamminò verso la porta della sala autopsie ed uscì nel corridoio.
Senti la porta della cella frigorifera che veniva aperta e i passi di Nick che risuonavano nella ampia e gelida sala.
Poi un urlo squarciò l’aria.
Paul si voltò di scatto, l’urlo proveniva dalla sala autopsie:
“Nick ! Nick! Arrivo…..”...............

Jasmine