Lise stava per riprendere a scrivere quando udì veramente qualcosa, stavolta però non era un impressione, qualcuno stava bussando insistentemente alla sua porta. Un pò riluttante Lise andò ad aprire.
Davanti a lei si tovava un ragazzo, non dimostrava più di una ventina d'anni, aveva i capelli biondi molto corti e gli occhi di un verde intenso, un lungo cappoto di velluto verde scuro lo aveva protetto dalla pioggia battente; -Allora ti decidi a farmi entrare?!-, sbottò lo sconosciuto; Lise era sorpresa di vedere quel tipo alla sua porta ma, senza dir nulla, si scostò di lato, era stranamente colta da un senso di benessere. Entrato nella stanza il ragazzo si guardò bene in giro, poi si sedette comodo sullo spesso divano di pelle inzuppando di acqua i cuscini di seta;
-Dall'espressione sorpresa che hai spalmata sulla faccia deduco che Yavier non ti ha parlato di me, vero?-
-No,infatti chi sei tu?-, rispose Lise
-Lo immaginavo, del resto quel succhiasangue non parlava poi molto, comunque, tralasciamo questi discorsi:Io mi chiamo Charles e sono qui per te, per proteggerti-
-Proteggermi da cosa?-
-Non so se te ne sei resa conto ma quello che ha fatto la festa al tuo "amore" ha gli occhi puntati su di te ora, non è uno che lascia le cose a metà.-
Appena ebbe finito la frase Charles si alzò di corsa andando verso la porta, -Che succede?- chiese Lise allarmata
-Sshhh! c'è qualche cosa qui fuori-
Charles apri la porta lentamente e cominciò ad annusare l'aria, poi comè fulminato da qualcosa si girò di scatto verso l'alto, giusto in tempo per vedere una sagoma nera che lo aggrediva.
Riuscì a rotolarsi di lato prima che l'assalitore gli fosse sopra, poì lo guardò, lo guardò come una bestia che punta la sua preda, quel tizio non era umano, come Charles del resto, ed i canini pronunciati denunciavano chiaramente la sua specie; Charles cominciò a ringhiare, i suoi occhi stavano cambiando, le unghie delle sue mani si stavano allungando, i suoi denti cominciarono a stridere.
Lise era stranamente impaurita, guardava attraverso la porta le due figure...non sapeva cosa fare, sperava soltanto che quello strano ragazzo se la cavasse.
Charles si avventò sul vampiro che aveva di fronte; riuscì ad addentarlo alla spalla, il vampiro urlò di dolore ma riuscì lo stesso a conficcare in profondità nello stomaco di Charles il pugnale che teneva in mano, Charles non mollò la presa, il dolore lo aveva infuriato ancora di più; portò la mano destra al collo del vampiro, lo sollevò in aria come se fosse un fuscello e , aiutandosi con l'altra mano, gli spezzò l'osso del collo; dopo cominciò a divorare il corpo inerme che aveva tra le mani, non curante della ferita che lui gli aveva procurato.

Corum