“….e la luna di un cielo
qualunque

sparirà in una notte fonda
di silenzi immortali

Sconosciuta gemella, per lei

lontananze d’estasi
sembreranno suonare violini mai nati…


Con occhi diamantini di amanti

saremo su un letto di desideri
incomprensibili


dove le parole , stanche,
saranno solo sospiri di un’inutile attesa
( profondi sonori
ispezioneranno in segreto l’invisibilità dei nostri
corpi )

e le speranze
i nostri neri abiti sparsi


parole identiche
che altro non saranno
che le nostre verità nude


proverranno dalla forma tremante
del buio più profondo
nelle nostre palpebre confuse


finchè la luna

entrata in un istante da una qualsiasi finestra

catturerà le nostre ombre
ladre dei nostri sentimenti



e la nostra volontà oscillante
sarà riposta

in un pendolo appena visibile
sorretto da un ritratto
di cui non vedremo il volto…


…poi non ricorderemo nulla



il vento soltanto

la voce sua roca
che nel risveglio
sarà un ambiguo tentativo di ricordo

in un paesaggio qualsiasi

avrà piantato gli alberi morenti del giorno…”


di Flow