Uomo,
tu che osservi lo svolgersi di una spumosa onda
carezzare con seducente voluttā il vento,
tu che osservi con occhio colmo di limpido fuoco
il sole che corteggia la luna nascente,
solitario amante destinato a tristi mattini che piangono nembi,
chiediti quanto piccola sia la tua scintilla,
brama il latte dell' universo,
spogliati di quell' abito fatto di carne morta
e copriti con le stelle e i sogni...
Celi dietro una maschera di ipocrita superbia
i dolori del tuo animo inquieto come la tempesta...
Se tu fossi capace di strappare la veste del tuo spirito,
come fosse una giovane puttana,
vedresti ferite profonde come pozzi
e malediresti le notti in cui hai pregato il demonio
di portarti lontano dalla luce divina.
Uomo,
colui che crede di essere padrone
č in realtā un cane soggiogato dalla sua bramosia.
Non vergognarti di volgere il tuo sguardo verso il cielo,
ma trema quando la notte
i gorghi della paura ti ricorderanno
quanto sei infinitamente meschino.


di Necrodaimon