Mi pare, a volte, che il mio sangue fiotti
come una fontana dai ritmici singhiozzi.
Lo sento colare con un lungo fruscio,
ma mi tasto invano in cerca d'una ferita.

Fluisce attraverso la città come per un campo recintato
e trasforma i selciati in isolotti,
cava la sete ad ogni creatura,
tinge la natura in rosso.

Spesso al vino capzioso ho chiesto
di addormire per un giorno il terrore
che m'assilla;
ma il vino rende l'occhio più acuto e l'orecchio più fino.

Ho cercato nell'amore il sonno dell'oblio;
ma l'amore, per me, non è che
un materasso di aghi,
fatto per procurare da bere a crudeli esseri.

di Oriel