dall'alto del campanile
una voce chiamò il tuo nome
e cadesti, amore mio, derubata dell'anima
e del battito del cuore
non più i maiali dovranno gridare
disperati
davanti al coltello
che si avvicina inesorabile alla gola
mai più i cavalli saranno domati
o schiavi
di questo popolo di inetti
una figura si alzò in volo da quel campanile
e mi si posò dinnanzi
leggendomi l'anima
con due occhi di fuoco
corse come un cavallo
sparendo all'orizzonte
mai più i fagiani saranno prede
dei cacciatori
mai più i polli saranno strozzati
e le aquile rinchiuse in piccole gabbie
mai più i cani dovranno sbranarsi l'un l'altro
per volgari profitti
mai più le farfalle
saranno inchiodate
in squallide vetrine
mai più
mi addormentai
senza più lacrime
di un sonno pesante
e sognai demoni
quando una farfalla passò
attraverso la serranda
mi si posò sul petto
e mi succhiò via il male antico
di sogni scarlatti
e tristi respiri

di Caino Sette