Lo sento la mia fine sta per arrivare, benché tutti qui facciano finta di niente, è ormai lapalissiano: è giunta la mia ora; devo dire che per uno che non è mai stato veramente credente, questo momento contiene molte contraddizioni, è vero che non ci si preoccupa del dopo e, soprattutto, di quello che si è fatto prima: non si teme l'Inferno per non aver aiutato chi ne aveva bisogno, semplicemente perché non ci andava di farlo, o per aver bestemmiato allegramente; ma è anche vero che c'è sempre quel piccolo pensiero subdolo, che approfitta dei momenti di distrazione per venire a galla, quella domanda: "E se esistesse?", si, se ci fosse l'Essere Supremo, per quanto irrazionale possa essere, questa domanda, soprattutto in questi momenti, posso garantirvi che ve la porrete.
Allora comincerete a chiedervi: "si ricorderà di quando ho rubato il posto nella fila?", "cosa dirà di quella volta che ho fatto quello?", "se è veramente magnanimo come dicono mi perdonerà! O no?", ed avrete paura dell'Inferno, di quello che ci potrebbe essere, perché nessuno, a parte chi c'è, sa cos'è realmente, arriverete a sperare di poter dare gli esami di riparazione, di poter andare almeno in Purgatorio; chiamerete un confessore spirituale, non perché ci crediate, giusto perché è un vecchio amico che volete salutare, o almeno questo è quello che direte agli altri per nascondere quella che presumete essere una debolezza, ed inizierete a far del bene a tutti i costi, e per quanto le vostre condizioni lo permettano, non per fare buona impressione a chi sappiamo noi, non nella speranza di comprare quello che non abbiamo saputo o voluto guadagnarci in vita, solo per dare quello che, ormai, "tra poco non ci servirà più".
No, non scuotete la testa pensando: "povero vecchio pazzo, ormai è arrivato alla fine, sta delirando", perché io sto benissimo, da questo punto di vista, e vi garantisco che prima o poi, diciamo poi, accadrà anche a voi, e rifarete le stesse cose che ho fatto, e che faccio io, le cose che vi ho appena detto.
Ma lasciate che vi parli un pò di me, visto che sto per andarmene voglio che rimanga qualcosa di me in voi, magari un flebile ricordo che rispolvererete quando vi troverete nelle mie condizioni; vi dicevo, io sono vecchio, ho vissuto la mia brava vita convinto della supremazia della Ragione su tutto il resto: per me se una cosa non è spiegabile razionalmente, o non è avvenuta, o è a causa della nostra scarsa conoscenza delle cose, che allo stato attuale, non ci permette di capire oggi quello che domani sarà scontato, che non riusciamo a spiegarla; questo per me è quasi un dogma, mi rendo conto dell'assurdità di quest'ultima affermazione, ma è così.
Tante volte hanno cercato di convincermi che esisteva un Essere Supremo nostro creatore e giudice, e tante volte ho guardato il mio interlocutore come un povero sciocco, uno che non aveva capito proprio niente della vita; ed io cercavo di convincerlo del fatto che tutto ciò che ci circonda può essere spiegato dalla Ragione, senza dover ricorrere a qualcosa di soprannaturale: la stessa creazione della vita, che i nostri antenati credevano un miracolo, oggi è vista come una cosa naturale, logica e logicamente spiegabile. Ma il nostro era solo un muro contro muro, probabilmente nessuno dei due pretendeva di convincere realmente l'altro, la massima aspirazione era quella di fargli sorgere un piccolo dubbio, un dubbio che poi, magari col passare del tempo, poteva dare i suoi frutti; non è raro infatti che qualcuno con la riflessione, o per un qualche motivo scatenante cambi idea, si converta.
Oggi non so se ringraziare o maledire i miei vecchi interlocutori che mi fanno impazzire con quel piccolo dubbio, e chissà che non vivano anche loro la mia sofferenza al pensiero di aver vissuto una vita morigerata, controllata, a volte anche troppo, per poi non ritrovarsi ripagati nell'ora della dipartita? Sinceramente, non mi interessa che soffrano anche loro, non cerco vendetta in questo momento, a dire il vero non l'ho mai cercata, perché è vero che non ho vissuto in maniera irreprensibile, ma non ho mai neanche commesso chissà quali delitti atroci o giù di lì.
Ora penso di essere arrivato veramente alla fine, sento che le forze scivolano via dal mio corpo, che la Vita, tranquilla, senza fretta, ma in maniera decisa mi sta lasciando, tra poco potrò sapere se ho vinto la scommessa con la vita e con la morte, o se avevo torto ed ho buttato via la mia vita, con tutte le conseguenze che questo comporta. Comunque, sia chiaro, non mi sono convertito, solo, semplicemente, adesso non lo so, non ho più certezze assolute, mi trovo in mezzo tra la Ragione e la Fede, mi affido ad entrambe; vive, loro, al mio interno, ma non credo più in nessuna delle due come unica spiegazione al Tutto.
Addio.
Vedo tutti che si agitano, mi sembra un sogno, mi vedo, eccomi lì, mi sono tutti attorno, ed io sono sulle loro teste, che ci faccio qui, non dovrei essere finito con la mia morte? Almeno che questo non sia un ultimo scampolo di vita durante al quale, ormai privo di forze sto sognando mentre mi avvicino alla morte, non c'è altra spiegazione, a meno che...
A meno che tu non abbia perso la scommessa.
Chi, cosa, di chi è questa voce?
Mia.
Ma...ma non vedo nessuno, a meno che tu non sia nascosto dietro quella luce.
Io sono quella "luce", ma probabilmente mi conosci come l'Essere Supremo.
Ma allora...
Hai perso la scommessa, te l'ho detto. La morte, come vedi, non è la fine di tutto. Ma lascia che ti spieghi, te lo meriti, se non altro per quel tuo dubbio in punto di morte.
E' vero che la vita è un processo naturale, ma all'inizio della storia, la prima forma di vita, chi credi l'abbia plasmata?
Si ma...
Niente ma, lasciami finire, credi di essere l'unico ad essere morto oggi? Dicevo, come vedi è logico che al principio ci sia io, ed è logico che io vi aspetti per giudicarvi. In fin dei conti non avevano poi sbagliato tanto i tuoi amici vero?
Quindi finirò all'Inferno!
Oh, tutti finiscono all'Inferno, come lo chiami tu, poiché nessuno conduce una vita esemplare, anche il più buono ha commesso un piccolo errore, e deve pagare per questo.
Ma allora tanto vale divertirsi, vivere senza inibizioni, volendo, anche uccidere...
Ognuno è libero di fare quello che vuole, solo che più scorretti si è stati in vita, più sbagli si sono commessi e più lunga sarà la pena da scontare all'Inferno.
Le pene non sono praticamente mai uguali, cambiano da individuo ad individuo.
Come "più lunga", perché dopo aver scontato la pena, che fine si fa?
Si torna a nascere in quello che è stato il vostro mondo, anche se ovviamente non ci si ricorderà di tutto quello che ci è avvenuto, della vita precedente, del tempo trascorso all'Inferno e dell'incontro col sottoscritto.
E di solito, diciamo uno come me, quanto tempo deve passare all'Inferno?
Purtroppo, ho constatato che più tempo passa, più aumenta il periodo di permanenza media all'Inferno, ma questo dipende da voi, non da me, il mio metro di giudizio è inalterato rispetto al passato.
Ma penso sia il caso di farti vedere diverse fasi della condanna: vedi laggiù c'è uno arrivato poco prima di te...
Ma dove si trova? Cos'è quel posto angusto? Che razza di tortura è?
Calmati, se pensi che quella sia una tortura, non hai capito proprio niente; quello che ti appresti ad affrontare, sarà un periodo in cui dovrai soffrire anche per fare la cosa più stupida e naturale che facevi in vita. Dovrai soffrire anche nel tentativo, vano, di prolungare il tempo da passare all'Inferno, benché questo tentativo, adesso possa apparirti assurdo e controproducente. E' ora che tu vada, è stato piacevole chiacchierare con te.
Ti prego, un'ultima cosa.
Dimmi, purché sia veloce.
Potrei vedere dove sta mio fratello.
Dunque, tuo fratello è morto da poco, ah, eccolo lì, sta per accedere al vero Inferno, e ci rimarrà per settantacinque, come li chiamano... ah si, anni, una pena media. Ma eccolo lì sta uscendo...
Ma cos'è quel mostro, che gli fa?
SIGNORA, SPINGA. PRESTO INFERMIERA...
UEEEEEEEEEEEEEEEEEEH UEEEEEEEH;
E' NATO, STA BENE NON SI PREOCCUPI.
Che vuol dire?
Potresti capirlo fra nove mesi, se solo allora non ti fossi scordato di tutto. Arrivederci.

di Osvlad