La vita è un attimo ... ti volti a salutare qualcuno e già se n'è andato ......
Speranze sorvolano il mondo su trasparenti ali di cristallo ....
Speranze, inutili sogni, portati dal vento nelle lunghe giornate d'Autunno .....
Era una triste giornata. Una di quelle giornate in cui niente ha più senso, in cui niente sembra possibile. In cui tutto giace addormentato, sotto il peso della distruzione ....
Era una cupa giornata ... ne avevo avuti tanti di giorni così, fin da quando ero nata, ma in quella giornata intravidi il presagio di ciò che sarebbe accaduto ...
Stavo alla finestra, quella mattina, a guardare la pioggia, intensa e incessante come mai prima d'ora ... una pioggia crudele, lugubre, come un oceano di tristezza venuto giù dal cielo .... guardavo dalla finestra il mondo cadere .... e seguivo le gocce, con il dito sul vetro, disegnare strane forme, come solchi scavati tra le pieghe della mia malinconia ....
La pioggia scendeva fitta, e non smetteva .... sembrava entrarmi dentro, sempre più a fondo .... sembrava chiamarmi verso un qualcosa di vago ed oscuro che ancora non conoscevo ....
Tutto era tranquillo. La mia casa era immersa in un silenzio irreale .... quasi fosse un sepolcro. Anche il mio gatto, che di solito mi dava il buongiorno saltando su e giù per la stanza, se ne stava raggomitolato sul letto, e dormiva, avvolto tra il cuscino e il lenzuolo, tirato via durante la notte dall'insofferenza che da tempo non mi dava tregua ....
Mi staccai dalla finestra e feci un giro per la casa. Andai prima in cucina, poi in sala, poi nella camera dei miei genitori. Tutto era avvolto nel buio, come offuscato. Non feci caso a questo, anche se mi sembrò strano. E mi sembrò strano che a quell'ora i miei genitori non si fossero ancora alzati per andare a lavorare. Pensai che fosse Domenica, pensai avessi perso il conto dei giorni .... Non mi feci troppe domande, non ne avevo voglia. Volevo solo tornare alla mia finestra, al mio limpido schermo che proiettava un film di perenne angoscia.
Tornai in camera e chiusi la porta a chiave. Andai alla finestra .... la pioggia era sempre più intensa, e le nubi creavano un livido alone giallastro attorno al sole. Diedi un'occhiata al gatto, dormiva ancora. Lo lasciai stare.
Aprii la finestra e mi assalì un'incontenibile desiderio di correre fuori, sotto la pioggia .... La sentivo, mi chiamava, e mi diceva delle cose che non potevo capire .....
Andai fuori, e cominciai a vagare per il mio immenso giardino .....
Avevo sempre amato il mio meraviglioso giardino, pieno di alberi e di rose. Lo avevo sempre curato con amore e dedizione, tutto il mio tempo lo trascorrevo lì .....
Non uscivo mai, non avevo amici .... non amavo nessuno, e nessuno mi amava ....
Ero la luna nelle notti d'estate, sola e infelice .....
Avevo sempre avuto una fervida immaginazione, e spesso, nelle mie macabre fantasie, mi vedevo in sogno nel mio bellissimo giardino, sepolta tra le mie splendide rose azzurre ... Volevo morire più di ogni altra cosa ... non avevo paura ... non avevo niente da lasciare al mondo, la mia vita non aveva mai avuto importanza ... era passata, come passa la rondine quando è primavera ... e poi, quando arriva l'inverno, vola via, verso luoghi assolati ....
Restai a vagare nel giardino per molto tempo, non so per quanto ... mi persi tra le fronde degli alberi, tra le spine del roseto ....... nella pioggia ......
All'improvviso sentii una voce indistinta, una voce lontana. Una voce rauca, confusa, ma nello stesso tempo calda e gentile ... mi guardai intorno, ma non c'era nessuno .... capii che veniva dal basso ...... accostai l'orecchio al terreno e il Giardino parlò ........

" ..... Mi sono fatto pioggia per toccarti .... mi sono fatto voce per parlarti ....
Non vedi ? ..... Tutto è finito .....
Tutto è pronto, come avevi chiesto .....
Sarai sempre mia ....... no, non tremare ....... Sarai sempre mia .....
Quando il respiro sarà solo un ricordo .....
Quando sembrerà stato inutile .....
Quando tutto questo non esisterà più .....
Quando sarai andata ......
e forse svanita, nel nulla che ricopre di polvere il mondo ....
Sarai sempre mia .... sempre mia ..... sempre mia .....
Non piangere adesso .... non piangere più ......
Per sempre ...... sarai ..... Sempre mia .... "

Fu di nuovo silenzio .... e dal cielo un raggio di luce illuminò le mie mani ......
Vidi allora che i miei polsi sanguinavano ..... e il sangue scorreva, in un rivolo nero, giù fino a terra ... e il rivolo nero scorreva e correva, come un ruscello ..... verso una tomba adornata di fiori ......
Mi avvicinai ..... e vidi il giardino appassire e morire .... e i miei alberi e le mie rose si tramutarono in cenere ... in un soffio fu il nulla ..... Solo la tomba rimase ...
tutto il resto era tenebra .........
Mi avvicinai ......... e sulla lapide vi lessi il mio nome ...... e il mio gatto era là, che mi stava a guardare .... con i suoi occhi brillanti .... come pietre preziose .......

di BlackLight she'er BeWitcher