Non fermate la musica. Il silenzio mi ucciderebbe in questo momento. Voglio che le note mi cullino ancora. Sento l’armonia seguir il battito del mio cuore, mentre la melodia accarezza la mia anima. Voglio sentir ancora questa sua voce. Riesco a coglierne ogni sfumatura, ogni silenzio, ogni fruscio soffuso. Il suo respiro diventa canto, mentre il fiato esce lento e scioglie le barriere della mia mente. Non fermate questa musica. Porta il sorriso e la malinconia sul mio volto, è una droga dolce di cui non posso fare a meno. Sento l’estasi di sorrisi invisibili e di lacrime silenziose, di sogni svelati alla luce dell’alba. Sento la luce della luna nei suoi occhi. Come posso vederli? E’ magia questa. Ed ogni preoccupazione scompare dalla mia mente, come le nuvole portate via dal vento di ponente. Sono fiamme e fuoco la sua voce, ardono inestinguibili dentro di me le sue parole e consumano i miei pensieri. Niente più lacrime, non sono più capace di versarle ma il sale annebbia lo stesso i miei occhi. La sua voce compare e lo sciacqua via, schiude le mie ciglia e la notte ritorna a splendere.
Sento il canto leggero posarsi sulle nostre teste, un bisbiglio chiederle di non andar via, non ancora. Passerà così la notte, specchiandosi sul mare e bruciando le scogliere. Passeranno così questi momenti, non capendo ancora chi sono e dove sono. Un rumore dentro di me e qualcosa che si risveglia. Sono solo tra le dune di questo deserto? Una mano sulla mia spalla, un lento spavento. Il mio demone è qui, mi abbraccia. Ma dov’è finita la sua voce? Non fermare la musica amico mio, la mia sofferenza sarebbe anche la tua se questo canto finisse. Siamo soli tra queste sabbie rosse e dorate, noi e la luna amico mio. Perché allora riesco a sentir ancora la sua voce in lontananza? E’ una malinconia inestinguibile la nostra, un tendere alla morte continuando a desiderar la vita. E’ amore per l’insopportabile tristezza che ci maschera i lineamenti. Chiudo gli occhi. Solo per un attimo mi dico. Qualcosa si posa accanto a me in questa notte d’autunno. La musica non si è fermata, è solo più vicina. Non andartene, ti prego, bisbiglio ancora, sicuro di non essere ascoltato. Poi odo le sue lacrime tra i granelli, il suo dolore tornar dalla terra. Ma lei è del cielo ed io appartengo al buio. Una voce rotta dal pianto: “Guarda, sta per tornare…”, ed io so di non poter rimaner di più. C’è solo un ultimo sfiorarsi di mani.
Apro gli occhi. La musica è appena finita e io già la desidero ancora. Ma ne rimane l’eco nelle mie orecchie.
Guardiamo assieme sorgere il sole demone mio, solo un altro giorno dovrà passare prima che la musica riprenda. Un fischio leggero e ancora l’alba, un ultimo momento prima che la luna si eclissi.


Dedicato a Dukessa Dela Croix

di Eric F.T. Dron