Si muoveva lento e un po' barcollante; quando arrivò al suo rifugio vide i suoi amici, li vedeva con occhi diversi gli sembravano come morti, trafitti da mille pugnali.
Essi erano gioiosi e inconsapevoli del loro stato; egli, spaventato, se ne andò correndo e si lasciò quel luogo di morte alle spalle chiedendosi perchè lui fosse vivo e se per i suoi amici ci sarebbe mai stata pace o se avrebbero vissuto in un purgatorio terreno per l'eternità.
Egli di sicuro non lo avrebbe mai scoperto o non lo avrebbe mai capito, anche lui aveva ricevuto una ferita mortale ma non lo sapeva; beata ignoranza!
Nel tempio la sacerdotessa stava compiendo un rito quando una visione la distolse dal mondo, gli si presentarono gli occhi del giovane, blu come l'oceano che aveva attraversato per combattere lontano dalla sua terra e dalle sue tradizioni.
Ella vide la ferita e capì che era proprio lui il predestinato, era lui che l'avrebbe condotta alla morte e pi ne era consapevole, pi aveva paura e pi il mondo scivolava via.
La disperazione s'impadronì di lei, forse lui non conosceva il suo destino o forse l'oracolo si era sbagliato; in fondo lei non credeva a quei riti, per lei quelli erano giochi e lei era la bambina troppo cresciuta che scherzava col fuoco.
Doveva scappare, fuggire, nascondersi, andare via, lontano da l.
Una debole luce filtrava tra la nebbia, era quel piccolo raggio di sole che gli dava la speranza; Amalion era ferito e sentiva che la morte era tanto vicina. Ma quel sole, quel piccolo raggio di luce faceva sparire la nebbia, tutto era pi luminoso, il bosco ridiventava un'allegra distesa di verdi; il grigiore scappava pi la speranza si affannava a penetrare il suo cuore.
Si sentiva vivo! La ferita continuava a sanguinare ma ormai non ci pensava, vedeva ancora attorno a lui i cadaveri dei suoi amici e nemici che formavano un fitto tappeto rosso. Per un attimo si sentì di nuovo perso ma la sua voglia di vivere era tanto forte che abbandonò quel luogo, sarebbe
tornato nelle sue foreste, le foreste dei Celti, la sua casa.
Inconsapevolmente si gettò tra le braccia del Fato, arrivò nella sua terra natia dove lei lo aspettava.
Si fece coraggio e decise di restare, in fondo se le Moire avevano deciso la sua morte la fuga avrebbe solo allungato il suo dolore. Forse non avrebbe più visto la sua amata e al contempo odiata città, era nata nell'ombelico del mondo e cos aveva la benevolenza del fato e la possibilità di viaggiare e diffondere la cultura in cui aveva smesso di credere.
Quando rivide le immense foreste non pot credere ai suoi occhi le lacrime inondavano il suo viso che dimenticò il pallore per diventare rubino dall'emozione, quella terra che tanto gli era mancata ora giaceva sotto i suoi piedi che erano indegni di calpestarla. Da tempo non era pi legato alla sua figura di "Saggio" ma sentì il bisogno di recarsi al bosco sacro dei druidi per manifestare alla sua Madre terra la devozione che provava nel suo cuore.
Appena ebbe finito di pregare uscì dal tempio e si recò agli alloggi poco distanti che si affacciano sul sentiero che porta al Bosco. I Celti erano una popolazione perlopiù pacifica e apprezzavano il diffondersi e lo svilupparsi di nuove culture nel loro territorio; cos il destino di Aurora fu segnato.
Camminava lento mentre ripensava alla battaglia la sconfitta e la perdita delle persone a lui a care, uno sguardo si incroci con il suo, non era umano forse un animale, cercò di non fissare quegli occhi così profondi e si concentrò sulla figura. Era una donna, una sacerdotessa di Delfi, i suoi occhi castani erano tormentati da un'immobile paura mentre gli occhi azzurri che la guardavano erano curiosi di scoprire i suoi segreti. Dietro ad un cespuglio comparve all'improvviso un lupo grigio, Amalion lo richiamò a sè e lo accarezzò amorevolmente mentre Aurora, sempre pi sconvolta, risentiva le parole dell'oracolo. Il lupo poi si avvicinò a lei e la trascinò fuori dal tempo; era sospesa nel vuoto con quell'essere ma non aveva paura, se non credeva in quello che l'oracolo predicava era al sicuro. Ancora buio e poi un viso famigliare le dissero che era stata ritrovata svenuta lungo il sentiero. Si pose miriadi di domande... perchè era viva? Perchè era andato via? Chi era il lupo? per trovare le risposte che cercava doveva andare al bosco dei Druidi.
Amalion era sconvolto, quella donna era colei che avrebbe distrutto la sua esistenza, decise di affrontare quest'esperienza con coraggio e di non fuggire più.
Arrivò al bosco quando Artemide era appena sorta nella volta celeste, lui era pronto ad affrontarla e anche lei era pronta, ma qualcosa li fermò, fu il lupo con i suoi occhi gialli e severi. Le fronde degli alberi si mossero con il vento che si sollevò all'improvviso
"Aurora distruggi la condizione presente di Amalion solo per donargli di nuovo la vita e tu Amalion destala dal suo sogno di desolazione e donagli una luce nuova" gridava tra il vento una voce debole.
Tutto fin con il mistero con cui era iniziato Aurora era scomparsa tra la nebbia che si era diffusa ovunque e Amalion non la rivide mai più.
Nel bosco tutte le notti si sente un ululato pi cupo e profondo degli altri, Amalion che la richiama a sè; a Delfi una fanciulla piange nel mezzo della notte mentre io vi racconto questa storia ella la figlia di una Rinascita.

di Amanda