Gio. 2 Aprile.

E' successo ieri sera: mentre rientravo come al solito a casa dopo un'infruttuosa giornata di lavoro, non è facile fare l'agente immobiliare oggi, e la mia mente già navigava tra i siti horror di Internet; sono un appassionato del genere e nutro una particolare predilezione per tutto ciò che riguarda i vampiri.
Non so cosa mi porti a voler sapere tutto di vampiri e vampirismo, forse una reazione a quella che fino ai sei-sette anni era quasi una fobia, come vedevo due canini troppo sviluppati, anche se in una parodia demenziale, scoppiavo a piangere disperato generando risate negli adulti increduli, che nel ridere mettevano in mostra i loro denti.
Ho già abbastanza cose da scrivere anche senza uscire fuori tema, chissà che tenere questo diario non mi aiuti a risolvere questo problema che faceva impazzire la Prof. di Italiano, ma è presto per considerazioni di questo tipo: è solo un mese che l'ho iniziato.
Stavo raccontando quello che mi è successo ieri sera, mercoledì 1 Aprile 1998: mi avviavo verso il portone guardando le chiavi aperte a ventaglio fra le mie dita cercando quella che di lì a poco mi sarebbe servita, quando un colpo di vento fece breccia nella giacca provocandomi un brivido che arrivò fino ai piedi, per un istante mi vidi come un investigatore privato Anni Venti col bavero dell'impermeabile alzato contro le intemperie del tempo e del mondo e la sigaretta schiacciata in un angolo della bocca.
Quest'immagine invece di dissolversi lentamente come sarebbe dovuto accadere, fu bruscamente interrotta da una visione ben più concreta: un tipo vestito da bancario mi si parò davanti e mi mise una mano sulla spalla, io non riuscivo a capire cosa volesse, se era un rapinatore non aveva avuto più fortuna di quanta ne avessi avuta io quella sera.
Prima che potessi chiedergli cosa voleva, mi rispose:
"Mi scusi se l'ho spaventata, lei non mi conosce, ma io conosco lei, signor Virla..." per un attimo pensai che l'immagine dell'investigatore mi stesse prendendo la mano, ma tornato in me non potei non chiedergli: "E io con chi ho il piacere di parlare?", "Io sono Kiko, forse il mio nome non le dirà niente", infatti, "ma abbiamo la stessa passione per i siti sanguinolenti".
Come diavolo abbia fatto a risalire a me da Internet, è per me un mistero, penso che neanche Bill Gates ne sarebbe capace, non mi rimaneva che sperare che non fosse un qualche pazzo che voleva convincermi a combattere al suo fianco contro l'avanzata dei Vampiri.
Con fare indifferente feci si che la mia spalla fosse libera e poi gli chiesi cosa potevo fare per lui, "Sono io che sto facendo una cosa per lei", mi disse poggiandomi tutte e due le mani sulle spalle, "quello che sto per dirle potrà sembrarle assurdo, ma le garantisco che non sono uno di quei pazzi che vuole convincerla a combattere al suo fianco contro l'avanzata dei Vampiri, perché io sono un vampiro".
Era pazzo, immediatamente il mio cervello mi chiese di decidere se dargli una spinta per poi correre fino al portone sperando che fosse aperto, oppure passargli un braccio intorno al collo e parlarci amorevolmente fino a convincerlo che stavo dalla sua parte e che poteva fidarsi di me.
Questa era senz'altro la via meno rischiosa, più logica; infatti mentre me ne convincevo il mio istinto gli diede una ventiquattrorata nelle palle e poi una spallata e si mise a correre verso il portone, non ebbi neanche il tempo di complimentarmi con la parte animale di me, che mi ritrovai nuovamente davanti il pazzo-vampiro, ed a questo punto centometrista, bancario; che mi guardava con aria delusa e scuoteva la testa: adesso erano cazzi!
Gli lanciai la valigetta e mi girai per rincominciare a correre dall'altra parte ma mi ritrovai tra le braccia di un altro tizio, evidentemente un complice.
Ero fottuto, istinto di merda.
Con calma mi portarono su una panchina lì vicino e Kiko iniziò a spiegarmi: "Da lei non mi aspettavo una reazione così stupida, io l'avevo scelta perché mi sembrava una persona con una mentalità aperta e disponibile, ma non sono più così sicuro della mia scelta, forse dovrei lasciarla morire qui sulla panchina", non so che effetto avrebbe fatto all'investigatore col bavero alzato un discorso di questo tipo, ma a me aprì la mentalità.
Cosa che cercai di comunicargli, ma fui bruscamente interrotto: "D'accordo faremo finta di niente, come se ci fossimo appena incontrati, allora io, anzi noi", disse indicando il complice, "siamo dei vampiri, anche se non assomigliamo a Nosferatu o al Dracula di Stoker, e saremmo potuti arrivare silenziosi per morderla sul collo come nel più squallido horror di serie D, ma non rientra nel mio stile! Ed a dirla tutta visto che lei è una persona interessante, o almeno così ci era sembrato per modem, abbiamo deciso di darle una possibilità: lei avrà tempo fino al 30 di questo mese per decidere se morire con due buchi sulla giugulare o entrare nel club di chi quei buchi li fa...".
Domanda a senso unico, non c'era molto da scegliere, vivere o morire per mano di questi pazzi, ma come feci per aprire la bocca, Kiko continuò: "Non voglio una risposta adesso, sarebbe frettolosa e forse la rimpiangerebbe per l'eternità, quindi come le ho detto la risposta me la dovrà dare a fine mese, e per far si che la decisione sia frutto di una giusta valutazione dei pro e dei contro, ogni domenica sera tornerò da lei per chiarirle gli eventuali dubbi, ora dobbiamo lasciarla, ci rivediamo tra qualche giorno".
Chiusi un attimo gli occhi, salvo, se avevo un angelo custode doveva essere un gran paraculo.
Quando li riaprii loro non c'erano più, schizzai a casa, i miei genitori e mia sorella mi guardarono come io avevo guardato fino a cinque minuti fa il bancario, feci finta di niente e mi andai a levare i vestiti bagnati di sudore.
Quella sera non accesi neanche il computer, mi coricai subito dopo aver mangiato e una volta sotto le coperte tutti i miei nervi all'unisono si rilassarono e mi addormentai, o forse sarebbe più giusto dire che mi sciolsi nel letto in una frazione di secondo.
Oggi era andato tutto bene fino a quando un collega non mi ha chiesto con fare scherzoso quanti "Pesce d'Aprile" avessi fatto, già alla parola pesce mi si è accesa una lampadina nel cervello, illuminando gigantesche ragnatele evidentemente.
Ieri era il primo Aprile, quei due deficienti mi avevano fatto uno scherzo, ed io ci ero cascato con un goccia di pioggia, mi sentii per un attimo sollevato, probabilmente se avessi avuto una collega e non un collega davanti l'avrei baciata; ma subito dopo prese il sopravvento il ricordo della sera precedente che contro ogni logica tornava sempre più forte ogni volta che cercavo di ridurlo ad una goliardata, fatta da due stronzi, ma pur sempre una goliardata.
Comunque fino a adesso ero riuscito a pensare ad altro, aiutato anche dal lavoro che oggi è stato meno avaro di soddisfazioni.
Il problema è che da quando il dottore mi ha consigliato di tenere una sorta di diario per combattere l'insonnia, sono costretto a richiamare alla mente tutto quanto mi è successo durante la giornata per evitare di coricarmi e di mettermi a pensarci tutta la notte, quindi adesso sono ancora angosciato dallo scherzo di ieri e penso che non riuscirò a dormire, tanto vale chiudere il Word e cliccare sul logo del Netscape, sperando di perdermi nella rete.

Ven. 3 Aprile.

Oggi ho passato una splendida giornata, già al lavoro le cose sono andate per il meglio: sono riuscito a chiudere due contratti, una casa in centro un tantinello diroccata ma ben posizionata ed una villetta proprio davanti all'agenzia, oltretutto ad una bella ragazza, aumentando il valore della palazzina nella quale lavoro, dal momento che ora ha anche una bella vista.
Stasera a casa era tutto perfetto dal cane festante all'entrata al gatto dormiente sul mio letto, ho deciso che appena finisco questa sorta di diario mi collego a qualche chat col nome di Ursula e prendo per il culo l'arrapato di turno.

Sab. 4 Aprile.

Oggi non sono andato al lavoro, come del resto ogni sabato, ma non sono rimasto a casa ad arrotolarmi nel letto, sono andato al mare, il sole era spettacolare, non c'era molta gente e l'acqua era fredda abbastanza da farmi venire un crampo al polpaccio come l'ho immerso, è inutile dire che non ho voluto esporre al rischio congelamento organi che già d'estate è faticoso immergere, quindi il primo bagno dell'anno è rimandato.
Nel pomeriggio dopo aver beatamente dormito per un paio d'ore, ho preso la bicicletta e mi sono girato una città praticamente deserta, a parte qualche pezzo di merda che pensava di essere ad Indianapolis, spero che gli si siano bucate tutte e quattro le ruote e che quella di scorta gli rotoli via appena la tira fuori.
Stasera sono uscito con amici vari per fare il solito giro: casa-cazzeggiamento-pizzeria-cazzeggiamento-pub-cazzeggiamento-casa, il giro non cambia mai, le persone neanche e le stronzate che si dicono sono quasi sempre le stesse, ma comunque ne vale la pena.

Dom. 5 Aprile.

Ho dormito fino a mezzogiorno incurante del cinguettare dei clacson e del casino in casa, chiuso nella mia bella cameretta dove non entrava un filo di luce, ho passato il resto della giornata bighellonando, mentre parenti più o meno vicini venivano a portare auguri e palme ricevendo altrettanto, fino alla partenza del GP di Monza, quando mi sono messo in poltrona con lo strumento del potere fra le mani, mai tanto inutile come durante i GP, visto che non cambio canale neanche se da qualche altra parte c'è il Liga.
Dopo questa dura giornata di cazzeggiamento, ho navigato un tantinello fino a trovarmi incredulo e sbalordito in un ipermercato di bambini, la qual cosa ha lasciato qualche strascico, infatti mi sento, benché innocente, sporco, e non è una sensazione interna, mi sento sporco come se avessi fatto la doccia con la merda.
Cerco di non farmi rovinare la giornata da quest'ultimo episodio, ma è più forte di me, ho bisogno di sfogarmi e spero che scrivere mi aiuti, anche perché si sta facendo tardi e domani devo andare al lavorare, ma se non riesco a smaltire questa faccenda dubito che riuscirò ad addormentarmi prima di domani mattina, faccio una pausa, vado fuori a fumare una sigaretta, erano due anni che non ne toccavo una.
Simpatico lo screen saver con i maccheroni che ballano la "Macarona", adattamento della macarena, mentre li guardavo cadere dall'alto e mettersi a ballare, per qualche istante sono stato meglio, visto che la sigaretta ha peggiorato le cose dando fiato alla vocina della coscienza: "Avevi detto che non fumavi più, che eri capace di smettere, non come quelli che non durano una settimana.". Ha scelto la serata sbagliata per farsi viva, io mi vado a coricare.
Buonanotte vocina. Lun. 6 Aprile. Oggi non sono andato al lavoro, fa obiettivamente caldo, ma io ho i brividi: sto male, è mattina ed avvolto in una coperta come un capo indiano, sto scrivendo il mio diario, forse è un modo come un altro per illudermi che la giornata sia già finita; ma più che altro devo completare il resoconto di ieri, già perché ieri la mia giornata non è finita quando mi sono coricato, allora è finita solo la mia vita.
Stavo già assopendomi nonostante tutto, quando la mia vocina che ancora cercava di farsi sentire, ha assunto un timbro diverso, forse perché non veniva più da dentro, ma da fuori, da dietro la spalliera; come i bambini ho pensato che se non mi giravo e rimanevo immobile, forse il mostro sarebbe andato via, tornato da dove era venuto.
Da piccolo funzionava, ma adesso era cresciuto anche lui, aveva fatto esperienza, sapeva che bluffavo, quindi ha insistito: "Che fa dorme? Ricorda il nostro appuntamento?".
Era Kiko, questa volta da solo, il che non giustifica il fatto che sia apparso nella mia camera, lo guardo intontito, lui mi spiega: "Non dovrebbe lasciare le finestre aperte, non lo sa che entrano le zanzare?".
Se era veramente un vampiro era dotato di una discreta autoironia.
Per farla breve era entrato dalla finestra, come? Semplice volando fino a quarto piano, a meno che non abbia fatto bungee jumping, senza elastico, dal tredicesimo piano; ora due sono le possibilità: 1) è veramente un vampiro, ergo sono nella cacca; 2) Superman ha deciso di prendermi per il culo, forse le sue usanze prevedono un Pesce d'Aprile lungo qualche settimana, nel qual caso considerato che ha la vista a raggi X da domani niente più boxer con le ranocchie che chiavano.
Mi resta solo da capire se devo procurarmi dell'aglio o della Kriptonite.
Sto delirando, purtroppo non ho la febbre, il problema è che per quanto mi abbiano sempre affascinato i vampiri e i racconti che li davano come sopravvissuti alle persecuzioni umane, non pensavo potesse essere vero.
Ho sempre sperato che esistessero, ma non troppo.
Diverse volte mi era capitato di pensare quanto sarebbe stato bello essere un Principe delle tenebre, ma nella stessa maniera in cui penso a cosa farei se vincessi dieci miliardi al Totogol, cioè sapendo che mi sto limitando a farneticare, cosciente che le possibilità che una delle due cosa accada sono nulle.
Anzi, erano nulle, visti gli ultimi sviluppi, devo giocare la schedina. Kiko, col quale ho convenuto di darci del tu, mi ha dato questa volta diverse prove a conferma del suo essere un succhiasangue: vola, anzi si libra nell'aria, non si riflette negli specchi, ha dei denti che sembrano quelli di Claudia Schiffer e si muove più veloce di Ben Jhonson ai bei tempi.
Quando si voltava prima del traguardo per guardare Carl Lewis, per intenderci.
Detto questo vado a farmi un bagno visto che tra 24 giorni sarò comunque morto, in un modo o nell'altro.
E' finalmente arrivata la sera, il delirio di stamattina lascia il posto alla paura, non so che fare, a me scoccia decidere se mangiare pasta fina o grossa e devo decidere in meno di un mese se farmi trovare morto in qualche vicolo buio, o lasciarci qualcuno.

Mar. 7 Aprile.

Non so perché continuo a scrivere, dovrei sfruttare ogni istante della mia vita per fare tutto ciò che solo uno che sa di star morendo può fare.
Ma ormai non scrivo più per l'insonnia, tanto tra poco o dormirò per sempre, o la notte dovrà comunque passare insonne, scrivo perché mi serve a realizzare cosa mi sta accadendo, mi risulta più facile studiare la situazione da tutte le angolazioni se ho un supporto cartaceo.
Oggi ho cercato di reagire e sono andato al lavoro, anche se non ho una bella cera e di vendere case me ne sbatto; se non mi distraggo impazzisco, ammesso che io non sia già un pazzo visionario; che altri ha visto Kiko e l'Amico? Se fossero solo parti della mia mente malata che incomincia a funzionare a singhiozzo?
Qual'è l'ipotesi meno terribile: i vampiri esistono e mi vogliono, o sto diventando pazzo?
In quale devo sperare?
Certo se vado da un dottore e gli racconto quello che ho visto e vissuto, reale o meno che fosse, mi prende per pazzo. Io stesso incomincio a dubitare di me. Non so che fare la mia mente è vuota e nello stesso tempo piena di idee, immagini, flash e ricordi che si sovrappongono fino ad elidersi.

Mer. 8 Aprile.

Sarà vero che l'aglio li tiene lontani? Potrei provare così, o forse con dei crocefissi, fino a che punto realtà e leggenda si sono mescolati? Esiste un modo per difendermi?
Certo non posso chiudermi in casa per il resto della mia vita, ammesso che serva.
Potrei rivolgermi alla polizia, e senza rivelare tutti i particolari, farli assistere all'incontro di domenica prossima. Ammesso che io riesca a trovare un solo poliziotto disposto a passare con me la domenica sera, se Kiko è un vampiro, è possibile arrestarlo o ucciderlo a colpi di pistola? Dovrei forse dire al poliziotto di portarsi una balestra con frecce di frassino? Penso che non ci sia scampo, anche se forse potrei scappare, magari in Finlandia, non possono coesistere in uno stesso paese i vampiri e Babbo Natale, ma come faccio a sapere che sarei salvo, come potrei vivere col fiato di Kiko, o di qualche suo collega, sul collo? Sempre pronto a girarmi di scatto non appena un fruscio mi colga alle spalle, se non sono già pazzo, ci metterei poco a diventarlo.
Se magari riuscissi a nascondermi e si vendicassero sulla mia famiglia? Ho appena inventato i vampiri mafiosi.
Ne so troppo poco devo sfruttare le domeniche con Kiko per capire come cavarmela.
C'è solo un problema, che faccio gli chiedo: "Scusa come posso ammazzarti?", oppure "Se scappo mi riprendete o fate finta di niente e rifate la stessa proposta al pensionato del piano di sotto?". Devo uscirne, voglio Dylan Dog.

Gio. 9 Aprile.

Le giornate sembrano essere tornate alla normalità, se non fosse che ogni momento che passa mi avvicino sempre di più al 30, tutti viviamo ogni istante un istante di meno, ma gli altri non sanno quanti istanti hanno ancora a disposizione prima dell'ultimo, non hanno la data di scadenza stampata sopra come me ed il latte.
Normalmente quando avevo un problema lo tenevo per me, anche se erano cose che in fin dei conti succedono a tutti, e di cui avrei potuto parlare tranquillamente; oggi che ho un problema assurdo ed inspiegabile, sento il bisogno di parlarne, ma con chi? Che faccio vado da mia madre e le dico: "Mamma ho un problema, a fine mese o divento un vampiro o mi ammazzano, che si mangia a cena?".
Qualche tempo fa ho letto su una rivista che esistono agenzie capaci di far sparire la gente, nel senso che gli permettono di cambiare vita senza lasciare alcuna traccia, potrei diventare il Sig. Nedistag animatore a Cuba, solo che dovrei lasciare per sempre la mia famiglia senza la possibilità di tornare neanche per il compleanno del mio primo nipotino, quando nascerà, e senza dare spiegazioni.
Sempre con la paura che un vampiro o "Chi l'ha visto?", mi trovino.
Magari tra trenta e rotti anni quando ormai avrò incominciato a sperare di avercela fatta, arriverà la Carrà e mi carramberà.
Non si può vivere così.

Ven. 10 Aprile.

Devo mettere ordine nella mia testolina, sono troppo confusionario e confuso, non riesco a concludere niente e perdo tempo, e questo non posso permettermelo; posso fare una rapina in banca, posso uccidere una persona senza motivo, posso girare nudo per strada, posso dare fuoco al Municipio, ma non posso perdere tempo.
Ormai se ne andato un terzo del tempo che avevo a disposizione e io non ho fatto niente.
Non so che fare.
Fisso lo schermo del computer con una mano poggiata sulla radio per evitare che gracchi mentre Dalla canta "Anna e Marco" e cerco di pensare, ma vedo un muro bianco davanti gli occhi, se riesco a cancellarlo, guardo le cose senza vederle, mi sembra di essere finito in coma ad occhi aperti: guardo il mondo andare avanti nell'immobilità della mia camera e non posso fare niente per fermarlo, rallentarlo o prendere parte attivamente a quello che succede invece di lasciarmelo scivolare addosso.
Anche mentre scrivo, lascio che le parole si compongano praticamente da sole sullo schermo lettera dopo lettera come se stessi copiando senza avere la minima idea di quello che sto trascrivendo, penso che quando mi fermerò dovrò leggere cosa c'è scritto nelle righe qui sopra.
Non è mai stato così faticoso scrivere il diario, me ne rendo conto adesso che ho deciso di chiudere, mi sento spossato, a pezzi, purtroppo non è tardi, vado a portare il cane a passeggio e mi corico.

Sab. 11 Aprile.

Ormai non scrivo più la sera prima di coricarmi, ma quando ne ho voglia, è diventata una specie di droga, un modo per sapere che ci sono ancora.
Ho bisogno di una svolta, se continuo così arriverò a fine mese senza aver deciso niente, chissà in quel caso Kiko cosa farà, deciderà di farmi "vivere"? O non mi giudicherà degno di un tale dono? Posso lasciare che sia lui a decidere? Magari vivo il resto del mese dandomi al cazzeggiamento più assoluto, faccio le cose che non avrei mai fatto: mi faccio una canna per iniziare, senza escludere di passare poi a qualcosa di più pesante, vado a puttane, mando affanculo quel cacacazzo che sono tre mesi che ogni due giorni mi chiede di fargli rivedere la villetta il via XX Settembre perché non riesce a decidere se prenderla o no, mi licenzio e provo a vivere un paio di giorni da barbone, poi affitto la suite del miglior Hotel della regione e faccio una festa con tutti i miei amici e due accompagnatrici per ognuno di noi ed infine il 30 mattina vado dalla bionda che abita al decimo piano e le dico che l'amo.
Ma so già che non sono cose che farei perché so che sto per morire e desidero farle, ma perché rientrano nell'immaginario collettivo come cose che non andrebbero fatte.
A parte la bionda, quello è un discorso a parte. Adesso devo uscire con i miei amici, penso che non sarò molto di compagnia, ma devo cercare di distrarmi, magari giocando a Risiko a casa di qualcuno dopo il solito giro; spero che siano in vena di assecondarmi perché io voglio fare tardi, tanto tardi.

Dom. 12 Aprile.

Non so se è stato grazie al miscuglio di birre e cocktails o perché ieri era veramente tardi, ma ho dormito come un sasso fino all'una, il resto della famiglia come da programma è andato al mare verso le dieci per festeggiare la Pasqua coi parenti vari; ho un mix di mal di stomaco post-bevuta e fame che è indescrivibile, non so se fare colazione o pranzare, e soprattutto non so perché appena alzato mi sono messo a scrivere invece di andare in bagno, ho la vescica che sembra un non so cosa, ma senz'altro un qualcosa di gonfio.
Ci rivediamo più tardi, forse. E' notte, sto battendo sui tasti più piano che posso per evitare di dar fastidio agli altri che dormono, questa volta ho aspettato Kiko in piedi, anzi seduto sul letto leggendo un documento sui vampiri che avevo scaricato da Internet, questa volta non ho perso l'occasione di saperne qualcosa di più, gli ho chiesto tanto per iniziare se tutte le cose che si dicevano sui vampiri erano vere, la risposta è stata chiara: "In fondo ad ogni leggenda c'è la verità, magari la leggenda pompa le cose, però c'è sempre una qualche verità sotto, per esempio, ti ho fatto vedere che non ci possiamo riflettere negli specchi e che siamo velocissimi a muoverci, come nella migliore tradizione letteraria e cinematografica, ma è anche vero che la luce del sole, ci provoca solo qualche fastidio, niente di allarmante.
Comunque degli scienziati ci stanno già lavornado. Un'altra fesseria, che mi fa ridere, è quella di dover dormire nella bara, io ho uno stupendo letto con materasso ad acqua a due piazze, forse in passato qualcuno dormiva nella bara perché era l'unico modo per evitare la luce, visto che non esistevano vetri particolari, e altri piccoli accorgimenti che ci hanno semplificato la vita.
L'aglio invece è veramente una cosa che ci da fastidio, ci fa mancare il respiro, io mi ricordo che da uomo lo adoravo, il primo giorno che da vampiro sono andato a casa di amici e questi mi hanno offerto una bruschetta per poco non svenivo.
Anche il fatto del paletto di frassino nel cuore purtroppo è vero, ma ormai i cacciatori di vampiri sono talmente rari che sono loro i veri diversi.
Devi comunque tener conto del fanatismo di molti di noi, che effettivamente perpetuano queste strane tradizioni, dopotutto l'eternità rischia d'essere noiosa e la solitudine è meno facile da accogliere quando si è veramente soli. Ora devo andare prima che per strada non rimanga più nessuno.".
Ho registrato tutto per essere sicuro di non lasciarmi sfuggire nessun particolare utile per venire a capo di questo casino. Potrei provare a lanciare un S.O.S. via Internet per trovare un cacciatore di vampiri, solo che lo leggerebbero anche loro ed allora sarei nella merda, ma ci deve essere un modo per contattarli, anche se effettivamente non so a cosa possano servirmi, ad uccidere Kiko forse, ma gli amici, dovrei forse diventare un cacciatore anche io, per proteggermi, e passare la vita a dare la caccia per non essere cacciato; non vedo una grande differenza tra le due vite.
Comunque non so come contattarli, oltretutto non penso che se questa fosse una soluzione, Kiko me l'avrebbe suggerita. Domani è Pasquetta devo andare in giro con i miei amici e mi tocca guidare, penso mi convenga andare a nanna e ripensarci a mente fresca.

Lun. 13 Aprile.

E' stata una bella giornata; in giro senza meta, pronti a fermarci dove ci andava o a proseguire fino a notte inoltrata; ad un certo punto dopo aver ammutolito gli Smoke City che cantavano "Underwater Love" col tasto mute, ho chiesto tra lo spiritoso ed lo spiritismo agli altri cosa ne pensavano dei vampiri, dopo le prime battute stupide, tutte irripetibili, tranne un "Maledetto, mi hai scoperto"; la discussione ha preso, per quanto possibile, un tono serio. Appurato che se diventassi un vampiro dovrei cambiare amicizie, visto i giudizi espressi, malgrado io tentassi una difesa degna di Perry Mason, per non rischiare di essere preso sul serio ho chiesto anche cosa ne pensassero degli zombie.
Però la discussione mi ha aiutato: adesso ho più elementi per scegliere, domani al ritorno dal lavoro prendo un foglio, traccio una bella linea a metà e ci scrivo i pro ed i contro, mi sembra il modo migliore per decidere.
Adesso vado a dormire perché sono distrutto.

Mar. 14 Aprile.

Oggi davanti all'agenzia un disoccupato si è dato fuoco perché non poteva mantenere la moglie e la figlia, io stavo entrando in quel momento, quando mi sono accorto quello che stava facendo ho cercato di spegnerlo soffocando il fuoco con la mia giacca, ma la benzina di cui era cosparso non era d'accordo; l'ho visto bruciare impotente con un brandello di giacca fumante in mano. Ho sempre pensato che il suicidio sia un atto di vigliaccheria: hai dei problemi, ucciditi e non ne avrai più, non siamo sicuri di potercene rallegrare dopo, ma tentar non nuoce; quanto è successo oggi ha leggermente incrinato questa mia convinzione, ora so che ci sono situazioni senza via d'uscita la cui risposta più plausibile è il suicidio, ma non parlo di quel poveretto che si è dato fuoco, lui probabilmente, in qualche modo poteva uscirne, non sapeva di dover morire a fine mese.
Parlo di me, potrei uccidermi e fottere Kiko ed i suoi amici.
Il modo l'ho già deciso mi impicco usando come sgabello un cubo di ghiaccio, voglio vedere quanto ci mettono a capire come ho fatto, una volta che mi ritroveranno a mezzo metro da terra con una pozza di acqua ai piedi.
L'unica difficoltà consiste nel procurarmi il ghiaccio, poi cifro questo diario e chi si è visto si è visto.
C'è una cosa però che non mi torna, cosa concludo suicidandomi? Mi sento come l'ultimo esploratore di quella barzelletta che recita: "ci sono tre esploratori che finiscono per essere catturati da una tribù di cannibali, portati davanti al Grande Capo, questi decide di concedergli una possibilità per salvarsi: se sapranno insegnare qualcosa di nuovo alla tribù saranno lasciati andare, altrimenti diverranno la loro cena e con la loro pelle si costruiranno delle canoe, il primo esploratore pensa di insegnargli la desalinizzazione dell'acqua marina, ma per sua sfortuna questa pratica viene svolta dallo stregone da generazioni, e lui finisce scuoiato vivo e poi cotto, il secondo esploratore pensa di insegnargli a calcolare le aree, in modo che possano dividersi equamente i terreni di coltura, ma anche questa non è una novità per la tribù, ed anche lui finisce scuoiato vivo e poi cotto, il terzo esploratore ha ai suoi piedi quello che rimane degli amici che due donne stanno trasformando in canoe, allora chiede al Grande Capo se conoscono la forchetta, mostrando quella che lui ha nel suo equipaggiamento, e mentre tutta la tribù fa cenno di si con la testa e le guardie stanno per prenderlo, lui incomincia a darsi forchettate per tutto il corpo, provocandosi buchi profondi da cui sgorga copioso il sangue, e mentre tutta la tribù lo guarda incredula, lui continuando nella sua opera autolesionistica si mette ad urlare: "Adesso voglio proprio vedere come la fate la canoa cannibali di merda!".
In altre parole potrei suicidarmi e fare un dispetto a Kiko che in questo modo non potrebbe bere il mio sangue, e si dovrebbe accontentare di un altro disgraziato, ma per me cambierebbe qualcosa? Purtroppo no, anzi, avrei meno giorni di vita a disposizione.
Non ho scappatoie devo decidere se finire in una bara solo per dormire di giorno o per sempre.

Mer. 15 Aprile.

Ho perso un altro giorno, la scena a cui ho assistito ieri mi ha fatto scordare che avevo deciso di fare una lista di pro e contro, allora sarà bene iniziare.
PRO CONTRO 1)Immortale 1)Vedrò morire tutte le persone care 2)Capacità psicofisiche super 2)Assassino 3)Paraculo 3)Condannato alla solitudine eterna 4)Libero 4)Non potrò più godermi il sole 5)Poteri sovrannaturali 5)Potrò ancora vedere la mia famiglia? 6)A fine mese non morirò 6)C'è differenza fra me e un animale?
Non mi viene in mente altro, pensavo di andare avanti per una ventina di pagine prima di mettermi a scrivere, ed invece...
Oltretutto continuo a fissare la lista ma non mi sembra di aver concluso molto, c'è il punto 6 dei pro che ha una forza devastante; non tanto per me, per quanto possa sembrare una stronzata non ho paura di morire, ho paura di far soffrire qualcuno morendo, questo si, mia madre riuscirebbe a sopportare la morte di un figlio a soli tre mesi da quella del padre?
Quest'ultima sembra sia stata assorbita tutto sommato bene, ma in fin dei conti nonno era vecchio, era naturale che dovesse lasciarci, per quanto ingiusto sia tutto ciò. Riuscirebbe a reagire anche alla mia morte? E mio padre come prenderebbe la morte del suo unico figlio maschio, dell'unico in famiglia, e lui ci tiene, capace di far sopravvivere il nostro cognome?
Mia sorella penso che si rassegnerebbe prima, noi ragazzi siamo fatti così, anche se io soffro ancora per mio nonno, ovviamente senza darlo a vedere, penso.
Anche per oggi ho scritto abbastanza, non ho concluso niente, ma almeno comincio a provarci un po' più seriamente.

Gio. 16 Aprile.

E' assurdo che uno nelle mie condizioni debba perdere un intera mattinata a fare la fila alla posta per pagare il bollo della macchina, sono andato oggi nella speranza di non ritrovarmi nel casino degli ultimi giorni, ed infatti mi sono ritrovato nel casino di metà mese!
Ero talmente nervoso che non sono nemmeno riuscito a pensare al mio problema, anzi quando i soliti pirla cercavano di passare avanti o lasciavano il bollettino all'amico dietro lo sportello ho desiderato essere un vampiro o almeno il Darth Father di "Balle Spaziali" capace di strizzare i coglioni delle guardie dell'Impero inefficienti solo puntandoli con l'anello dello Sforzo.
Mi domando cosa avrei fatto avendo i poteri del Principe delle tenebre, quanta gente avrei lasciato sul mio cammino, certo nessuno degno della vita che vive, ma questo non mi giustificherebbe.
Sono nervoso, ho bisogno di rilassarmi e scrivere mi aiuta ma non abbastanza velocemente, ho deciso di collegarmi ad una chat di sport e fare due chiacchiere su Del Piero e Ronaldo.

Ven. 17 Aprile.

Peggio di così, ormai non ho nulla da temere da una data del genere, che mi può succedere? Niente di più importante di quello che mi sta già accadendo. Del resto ormai mancano pochi minuti alla fine di questa giornata e non è successo veramente niente; che sia questa la sfortuna oggi? Ma poi come si fa a definire la fortuna o la sfortuna, sono fortunato se trovo trecentomila lire a terra? Forse sono stato sfortunato, magari se fossi stato fortunato ne avrei trovate quattrocento; sono stato sfortunato se mentre andavo in bici mi si è rotta la catena in salita e mi si sono strappati i legamenti del ginocchio? Magari se fossi stato veramente sfortunato sarei morto cadendo dalla bici quando si è rotta la catena.
Potrei continuare all'infinito con gli esempi più svariati, ma non ne vale la pena, non devo convincere nessuno, sto scrivendo solo un diario non un romanzo o un racconto.
Anzi mi sono scocciato di scrivere, mi sono scocciato di aspettare, vorrei che fosse già il 29, tanto per quanto ci pensi non riesco a decidere, le uniche idee che ho avuto fino ad ora sono state scappare e suicidarmi, tutto questo in più di due settimane, complimenti!
Fosse dipeso da me starei ancora pensando se creare la Terra sferica o cubica, certo sferica è più funzionale, ma il cubo è più bello da veder girare su un vertice.
Ho un atteggiamento troppo rinunciatario, me ne rendo conto, ma dopo il flop della lista di pro e contro, ho perso ogni speranza, mi serve un'altra idea, ma a quest'ora il supermercato è chiuso e di distributori automatici neanche l'ombra, sarà meglio pensarci domani, anche perché la domenica si avvicina e voglio sfruttare fino in fondo l'incontro con Kiko.

Sab. 18 Aprile.

Solito giro di locali, anzi siamo rientrati anche prima perché c'era chi doveva alzarsi presto domani, anzi oggi. Io non ho sonno. Quando sono tornato ho portato il cane, l'unico stronzo in giro col cane all'una di notte, mi piace portarlo la notte è più tranquillo, poi la notte ha indubbiamente un fascino tutto suo, silenziosa, deserta, tranquilla, ed allo stesso tempo pericolosa, ogni persona che si incontra può essere un povero disgraziato come noi o il ladro che va al lavoro o un tossico che cerca un posto isolato, c'è una concorrenza incredibile tra tossici e coppiette per aggiudicarsi questi posti teoricamente fuori dal mondo.
Evidentemente non c'è posto per tutti, e ogni tanto ti trovi un povero pirla con la siringa ancora nel braccio seduto sul marciapiede, o una macchina appannata che si agita perché al suo interno si cerca la posizione più comoda.
Prima di mettermi a scrivere mi sono riletto qualche vecchia pagina, mi rendo conto di essere un coglione, sto assistendo alla vita che scivola via e non faccio niente per impedirlo, spero che l'incontro di domenica mi dia una scossa.

Dom. 19 Aprile.

Ormai la domenica sembra essere l'unico giorno importante nell'arco della settimana, l'incontro con Kiko e Natalia è stato intenso. Ma prima di iniziare il resoconto voglio spendere due parole per la new entry, Natalia, tutto quello che si vede nei film sul fascino dei vampiri è una sciocchezza, in realtà è molto di più, la ragazza era stupenda, probabilmente sull'enciclopedia sotto la voce "affascinate donna praticamente perfetta", c'è la sua foto, anche se forse basterebbe quella dei suoi occhi.
Per citare "Il Chitarrista" di Ivan Graziani: "...io ero lì affascinato, la sua carica sessuale si spandeva nel locale, ed io, di desiderio stavo male...".
Per fortuna non ha parlato, altrimenti sono sicuro che mi sarei sciolto; non voglio neanche immaginare cosa avrei fatto se fosse stata lei a chiedermi se volevo diventare un vampiro.
Penso che le sarei saltato in bocca con la gola e parte della spalla sinistra.
Se volevo una scossa l'ho avuta, non so se sia stato un colpo basso di Kiko o un caso il fatto che lei si trovasse nella mia camera, spero torni il 30 qualunque sia la decisione, morire vedendola o rinascere vampiro vedendola ecco il mio ultimo desiderio.
Per il resto il colloquio con Kiko ha contribuito a chiarire qualche altro dubbio, adesso so che volendo posso rimanere in famiglia, visto che si riesce a controllare senza difficoltà alcuna l'istinto predatorio; però un'ideuzza che mi era venuta aspettandolo: nutrirmi solo di animali, è andata a puttane; infatti almeno una volta alla settimana si deve ciucciare una persona, nei restanti sei giorni potrei anche draculare, (come disse una volta un bimbo in mezzo alla strada vedendo un cane che, mentre si chiavava una sua simile, la mordeva sul collo: "Mamma guarda lo sta draculando come faccio io con Tiziana", non so se preoccuparmi per Tiziana o meno); animaletti vari.
Quindi volente o nolente sarei costretto ad uccidere una persona alla settimana, quattro al mese, cinquantadue all'anno per l'eternità, non sono sicuro di riuscirci, e diventare vampiro per poi morire di fame è veramente da stronzi.
Gli chiesto anche se la comunità italiana è molto ampia, giusto per sapere se avrei amici in un domani vampiresco, e lui mi ha detto che in Italia effettivamente non sono molti e in questa città di merda non ce ne sono, finora; lui, l'Amico e Natalia vengono da città diverse e ogni tanto si incontrano tanto per stare in compagnia, sono poche infatti le città dove c'è più di un vampiro, anche perché bisogna tenere conto del bacino di umani nel quale ci si muove, noi non abbiamo grandi città come New York, Tokyo o Rio, dove ci sono intere comunità di fratelli.
Poi visto che stavo praticamente sbavando davanti a Natalia, aggiunse e di sorelle, a questo punto la domanda era d'obbligo, e siccome mi vergognavo un po' a farla, l'ho fatta tutta d'un fiato: "Avete rapporti tra vampiri e vampiresse? Una vampiressa può rimanere incinta? Cosa nasce?", mi sono reso conto subito di aver fatto una gaffe, visto che Natalia ha abbassato quegli stupendi occhi in uno sguardo triste e malinconico, che, qualora fosse possibile, l'ha resa ancora più bella, o quantomeno più dolce, più umana. Kiko mi ha risposto, dopo aver guardato Natalia, che le unioni tra vampiri ci sono, alcune vanno avanti da secoli, altre durano venti minuti, ma che non è stato dato loro il dono della procreazione, certo è capitato che un vampiro avesse un figlio, ma con una donna, mai il contrario.
I bambini che sono nati, quelli che sono sopravvissuti al parto, sono dei vampiri latenti, alcuni vivono tutta la loro vita, mediamente più lunga del normale, senza accorgersi di niente, altri sbocciano in veri vampiri, molti di questi impazziscono e si uccidono o costringono i fratelli ad ucciderli perché mettono a repentaglio l'incolumità di tutta la specie, la minoranza, quei pochi fortunati che riescono ad avere un tutore che li conduca con calma al loro completamento, sono vampiri normali.
Dal tono che ha assunto penso di aver toccato un tasto dolente, forse ho riaperto una ferita, mi dispiace, so che è assurdo, dovrei odiare questi mostri, ma incominciano a diventarmi simpatici, inizio a considerare Kiko alla stregua di un vecchio amico. Sono le tre penso sia arrivato il momento di andare a dormire, chissà se i vampiri si possono fotografare.

Lun. 20 Aprile.

Ho un pensiero fisso, e visto che mancano solo dieci giorni all'ora X è quello sbagliato, riesco a pensare solo a Natalia; non so se Kiko abbia lo stesso ascendente sulle donne, ma io penso di impazzire se non la rivedo.
Dopo la discussione di ieri, sento che l'ago della bilancia inizia a spostarsi verso la Transilvania, certo non è niente di concreto, ma avverto, benché non abbia la forza di confessarlo neanche a me stesso, che "la parte oscura della Forza" mi sta prendendo.
Oggi dopo non so quanti giorni sono veramente felice; che abbia fatto colazione col Prozac piuttosto che con i biscotti della Nonna?
Penso che stanotte non riuscirò a dormire, quindi tanto vale chiudere qui il diario e andare a visitare qualche sito sugli alieni, non si sa mai.

Mar. 21 Aprile.

Ieri ho fatto troppo tardi, è da stamattina che mi sento rincoglionito, ci metto mezz'ora a realizzare ogni cosa, anche la più scema e non faccio altro che sbadigliare, ho sonno e mi fa male la testa.
Non avevo fame; ho mangiato controvoglia, giusto perché dovevo.
Spero che una volta diventato un vampiro non mi riduca così ogni notte.
Adesso a nanna, anche se so già che come tocco il letto metà del sonno mi passerà.

Mer. 22 Aprile.

Oggi ho giocato a calcetto con un po' di amici, mi sono divertito, ho segnato, non ho fatto segnare il mio diretto avversario, ho fatto una bella partita; mi sento in forma. Non mi sono neanche stancato, penso che potrei farne un'altra anche adesso; da quando finalmente ho deciso che strada imboccare, mi sento leggero, vivo; non vedo l'ora che arrivi domenica e vorrei tanto che fosse domenica 29 Aprile, ma devo aspettare ancora una settimana.
Forse è meglio, perché ogni giorno che passa mi convinco sempre di più di aver preso la decisione giusta, non vedo più tutti quei lati negativi che vedevo prima, anzi adesso mi sembrano solo frutto dell'ignoranza e della paura ancestrale delle novità che gli uomini hanno nel loro DNA.
E' normale avere paura, è una difesa che abbiamo contro il mondo, quante mosche ci sarebbero ancora in giro se non avessero paura di ogni minimo movimento che facciamo? Che sapore avranno? Mi ricordo quando ad piccolo mi usciva spesso il sangue dal naso, tanto che alle elementari portavo nella cartella il cotone emostatico e una pomata giallognola, e quando iniziavo a sanguinare, alzavo lo sguardo fino a trovarmi con la faccia verso il soffitto e pazientemente aspettavo che le piastrine facessero il loro dovere, magari aiutate da qualche fazzoletto, ed intanto sentivo il sapore ferroso di quel poco di sangue che mi colava lungo la trachea, era buono, mi piaceva; adesso è parecchio che non mi succede più.
Buonanotte.

Gio. 23 Aprile.

La cosa più interessante oggi è stato un documentario sui grandi predatori, dal leone allo squalo; era fatto proprio bene, e mi ha fatto capire che gli uomini si sono dimenticati di essere degli animali, da che mondo è mondo il più forte sopraffà il più debole e i leoni mangiano le gazzelle, è naturale, è giusto che sia così.
Il cacciatore e la preda, con questo non voglio dire che un omicida faccia bene a fare quello che fa, ma si possono condannare i cannibali che si pappano l'esploratore di turno? Sono selvaggi, o stanno solo rispettando la Natura? La vespa che immobilizza i ragni e dopo averci deposto un uovo li seppellisce è forse un'assassina? Sbaglia il leone che fa colazione con il turista scemo che scende dalla macchina allo Zoo safari? Secondo me tutto questo vuol dire solo seguire la Natura; madre, matrigna o cinica nonna che sia.

Ven. 24 Aprile.

Stasera abbiamo fatto casino visto che domani è festa, io comunque il sabato non lavoro, ma gli altri di solito hanno i loro bravi impegni. Siamo andati in un locale dove facevano la serata con la messaggeria, abbiamo conosciuto un bordello di persone, basta mandare messaggi a cazzo anche per conto terzi, senza che questi lo sappiano, alla fine tutto il locale era radunato attorno ad un tavolo a parlare come se ci fossimo sempre conosciuti.
Qualcuno ha imbarcato, a me sinceramente non poteva fregarmene di meno, ormai la mia unica compagna può essere Natalia, per un attimo mi era sembrato di vederla ed ho fatto una corsa dall'altra parte del locale, ma c'era solo una cameriera che le assomigliava, era bella, ma non era lei. Domani mattina vado a mare, l'ho appena deciso, se gli altri hanno programmi diversi, allora ognuno per la sua strada, io voglio farmi il bagno ed asciugarmi al sole a costo di prendermi una broncopolmonite.
Adesso vado a gronfare, tanto costume e telo li ho sempre a portata di mano, anche a Dicembre.

Sab. 25 Aprile.

Stamattina c'era un sole che spaccava le pietre, infatti in tutta la spiaggia non ce ne era una!
Ho convinto gli altri a venire a mare, e visto il tempo non è stato difficile, solo io mi sono fatto il bagno, ed effettivamente l'acqua non era proprio calda, e fuori malgrado il sole, ogni tanto si alzava un leggero soffio di vento che mi faceva venire la pelle d'oca fin dietro le orecchie, ma ne è valsa la pena.
Poi abbiamo mangiato in spiaggia e non ci siamo lasciati tutta la giornata se non per farci una doccia e cambiarci prima di uscire per rispettare il rito del sabato sera.
E' stata una bella giornata, il mio ultimo sabato da uomo, sono stato tentato diverse volte di dirglielo, ma non ne ho mai avuto il coraggio, e poi non volevo rovinare la serata, ammesso che mi avrebbero creduto.
E' razzismo quello contro i vampiri? Visto che basta mordere uno sul collo, perché non trasformano tutti in vampiri? Non dovrebbero più nascondersi, certo bisognerebbe eliminare il problema della scarsità di cibo, ma ci deve essere una soluzione, forse si potrebbe risolvere con il sangue di qualche animale simile all'uomo, ma se fosse una cosa possibile, lo farebbe la medicina ufficiale invece di aspettare che io ogni tre mesi vada a dare il mio.
Dalla settimana prossima potrò ancora donare il sangue? Il foglietto illustrativo parla di rapporti a rischio, drogati e malati vari ma non di vampiri.
Questo razionale controllo delle nascite dimostra che siamo, anzi sono, degli esseri superiori, l'uomo va verso l'autodistruzione, mentre dei mostri come i vampiri si suddividono in maniera sensata il territorio di caccia.
Domani dovrò andare in campagna con la mia famiglia, il sapere che non mi dovrò necessariamente dividere da loro e che non c'è pericolo che in un momento di fame o di distrazione li addenti, mi ha decisamente aiutato in questa mia scelta.
Non so se dirlo a loro, certo a lungo andare penso che se accorgeranno, ma se esordissi dicendo: "Cara famigliola il vostro bel maschietto sta per diventare un vampiro patentato, non vi preoccupate non morderò nessuno di voi", penso che mi manderebbero affanculo, e non avrebbero torto.
Non mi rimane che aspettare che il mio destino si compia, poi ne informerò la famiglia e gli amici, a quel punto avrò modo di dimostrare che non sto dicendo una stronzata, e se mi vorranno ancora ben venga, altrimenti pazienza. Dom. 26 Aprile. Appena è arrivato Kiko gli ho chiesto se tra lui e Natalia c'era qualcosa, quando mi ha risposto che erano solo amici, ho trattenuto a stento un urlo di gioia, che in parte mi è scappato quando ha accettato di esaudire il mio ultimo desiderio: rivederla il giorno fatidico, purtroppo il resto della serata non è andata così bene.
Dopo le solite domande gli ho chiesto di portarmi a vedere una scena di caccia dal vivo, quando ho visto che titubava, cercando di agevolarlo gli ho proposto di andare a uccidere una pecora.
Ho dovuto insistere un poco, ma alla fine l'ho spuntata, ho preso la macchina e siamo andati in periferia dove sopravvive ancora qualche pastore, i cani ci hanno sentito ma sono rimasti immobili con le orecchie abbassate mentre gli passavamo vicino diretti dalla preda.
Come siamo entrati si è fiondato su quella che gli ho indicato e in una frazione di secondo le stava già succhiando via la vita, il suo viso faceva paura, gli occhi rosso scuro, i canini lunghi affondati nella carne della povera bestia, sembrava di vedere una scena di caccia della tigre dai denti a sciabola su un qualche libro per ragazzi, solo che c'era molto più sangue.
Una volta finito il pasto mi ha guardato, non era ancora tornato normale, aveva tutto il muso sporco di sangue, nei documentari i ghepardi sono dolci anche con il muso insanguinato, lui no; faceva paura, sapevo che non mi avrebbe fatto niente, ma mentre lo fissavo indietreggiavo, ho battuto la testa contro un secchio appeso alla porta, quando ho rialzato lo sguardo dopo un paio di secondi, ho rivisto il Kiko che conoscevo, tanto che ho pensato di essermi fatto suggestionare da anni di horror malriusciti, poi ho visto la pecora stesa a terra, mi fissava con i suoi occhi, mi chiedeva cosa le avessi fatto per meritare tanto.
Era morta ma mi fissava, il collo le gocciolava, ogni goccia finiva su una tela grezza che doveva essere la sua cuccia, le gocce mettevano in risalto il disegno della tela spandendosi lungo gli intrecci che la componevano, dopo qualche minuto sembrava una pecora uscita da una foto di Toscani o da un bagno di mercurio cromo, sono uscito di corsa e probabilmente se non mi fosse venuto dietro anche lui, i cani mi avrebbero sbranato, visto che si sono messi a corrermi dietro come se fossero appena stati liberati da catene che non avevano e che li hanno ripresi non appena Kiko è tornato al mio fianco.
Ho sentito i cani ammutolirsi improvvisamente, ma non mi sono accorto di lui finché non sono arrivato alla macchina ed ho iniziato a vomitare, penso che lo stomaco non mi sia rigirato solo perché ad un certo punto ho incominciato a piangere, e non riesco a piangere ed a vomitare in contemporanea.
Lui ha aspettato tranquillamente che tutto fosse finito senza proferire parola, aveva ragione a non volermi portare.
Fino a stamattina ero convinto che, a pensarci bene c'è gente che non merita di vivere: assassini, spacciatori, violentatori vari sono i veri mostri, me ne ero convinto, uno alla settimana avrei abbassato il numero di crimini in città; ma io non voglio diventare un felino d'altri tempi, non sopporterei l'idea di subire una trasformazione del genere.
Probabilmente i vampiri non possono specchiarsi proprio per questo, la natura gli ha voluto dare questa ulteriore protezione. In macchina non ho avuto il coraggio di guardarlo, avevo paura di rivedere quell'espressione che aveva prima, probabilmente la sua vera espressione, senz'altro quella che avrà il 30 quando al posto della pecora ci sarò io, con i suoi denti nel collo e lo sguardo fisso nel vuoto a chiedermi perché proprio a me.
Quando siamo arrivati a casa, prima di lasciarmi, mi ha detto: "Se la cosa ti può essere d'aiuto, non ha sofferto". Certo non stava godendo, non gli ho risposto, ma non ce ne era bisogno.
Adesso non mi rimane che andare a letto, so già che non prenderò sonno, come chiudo gli occhi si aprono nella mia mente quelli della pecora, voglio piangere, voglio risvegliarmi domani ed accorgermi che era tutto un incubo.
Mi tremano le mani, non ho la forza di guardarmi allo specchio, ma non ne ho neanche bisogno, so perfettamente che faccia e che colorito ho, penso di lasciare questo diario stampato sopra la scrivania, forse potrà servire a qualcuno, forse sarà scambiato per un romanzo mal riuscito.
Voglio dormire, anzi vorrei sparire, "sim sala bim". Tanto lo sapevo che non funzionava, buonanotte.

Lun. 27 Aprile.

Ho deciso di non andare a lavorare, né oggi né per i prossimi tre giorni, devo pensare, soppesare, valutare.
Come recitava il titolo di James Bond, "Vivi e lascia morire"? Già ma io non assomiglio a Sean Connery.
Mi devo decidere, le possibilità sono poche e chiare: morire per mano di Kiko, diventare un vampiro, probabilmente inappetente, morire per mano mia e fuggire.
Le ultime due, che sono state le prime che avevo preso in considerazione, le ho già scartate tempo fa, e non sono sorti nuovi elementi a loro favore, la scelta si limita alla pace eterna ed all'eterna dannazione; e pensare che ci sono più o meno seicento persone in tutta Italia che giocano a fare i vampiri, beata innocenza, vorrei trovarmi anche io in un gioco di ruolo.
Conte Vlad perché io? Non penso di essere l'unico che nutre un certo interesse per l'affascinate mondo dei vampiri, meno male che i licantropi mi stanno antipatici, potrei diventare il primo vampiro peloso ed ululante alla luna piena.
Quando mi metto a scrivere lascio che la mente vada libera, troppo libera, forse non mi aiuta poi tanto, certo faccio parecchio esercizio con le dita, ma poco altro; inizio a scocciarmi di questo diario e del dottore che me l'ha consigliato, dovrei fargli una visitina notturna, così poi vediamo lui come dorme.
Incomincio a dire stronzate, anzi le sto scrivendo il che è peggio: quando ti limiti a dirle, apri le finestre e le fai uscire. Anche se così entrano le zanzare.

Mar. 28 Aprile.

Non ho neanche iniziato a scrivere, e già mi sono scocciato.
In famiglia mi guardano come se fossi un pazzo, non è detto che non abbiano ragione, sono due giorni che non vado a lavorare, passo tutta la mia giornata steso sul letto a fissare il soffitto ed a pensare, devo capire qual'è la strada giusta, ammesso che ne esista una.
Sto piangendo, l'ultima volta che mi era successo di piangere per eccesso di nervosismo, ero piccolo e mentre parlavo al telefono con un mio amico, mia sorella mi fece uno scherzo, decisamente da stronza, volevo ammazzarla di botte, non potevo, liquidai in fretta il mio amico ed andai a sfogarmi nella mia stanza, piansi come un bambino che piange, penso che mia sorella abbia rischiato la vita in quell'occasione.
Speriamo che la tastiera non subisca danni, per adesso c'è una goccia sulla "F", cercherò di non farne cadere altre. Per evitare casini vado sul letto.

Mer. 29 Aprile.

Mi sono dovuto costringere a scrivere, non so se ho fatto bene; il fatto è che oggi mi sembrava di avere la mente particolarmente lucida, non c'era un ragionamento che non filasse, quindi questa non è altro che una perdita di tempo, ma questo l'avevo già capito lunedì, ed ogni giorno diventa sempre più pesante e faticoso portare a termine questo compito, non so se domani sarò capace di accendere il computer.
Ho meno di ventiquattr'ore, ottantaseimilaquattrocento secondi non intendo perderne altri a battere su una tastiera.

Gio. 30 Aprile. Non pensavo di riuscirci, ma mi sono detto: "Una volta che ho scritto per tutto Marzo e praticamente tutto Aprile, sembrava brutto lasciare vuoto proprio l'ultimo giorno, quindi qualcosina devo scriverla, magari solo un paio di righi per fare presenza, e completare l'opera"; ed eccomi qua, anche se per l'ultima volta.
A dirla tutta sono anche un po' più sollevato rispetto agli ultimi giorni: ho fatto un sogno stanotte o era ieri notte, non ho mai capito se con stanotte si intende la notte che si è trascorsa o quella che si deve ancora trascorrere; a scanso di equivoci diciamo che ho fatto un sogno importante la notte fra il 29 ed il 30.
Mi sono messo d'impegno a pensare ecc. ecc. ed invece la risposta mi è arrivata da un sogno; esiste qualcosa di meno razionale di un sogno?
Finalmente ho capito cosa devo fare, e mi meraviglio di aver avuto dubbi, fino a ieri pensavo che avrei chiesto a Kiko una proroga, ma adesso so che sarebbe inutile e stupido allungare i tempi, a dire il vero lo sapevo anche prima ma non avevo il coraggio di confessarmelo.
Se devo proprio essere sincero, allora la verità e che non volevo fare una figura di merda con lui e Natalia, inginocchiandomi ai loro piedi e chiedendo perdono, anche se devo ammettere di averci pensato; dopotutto penso che ormai anche Kiko mi consideri un amico più che una pecora, e forse mi sarebbe anche venuto incontro.
Questo vento lo conosco, l'effetto è lo stesso della prima volta, ed infatti li sento che parlano sul balcone, non mi ero sbagliato la voce di Natalia è spettacolare, ma adesso devo andare a raccontargli il mio sogno, voglio vedere se anche loro lo interpretano come ho fatto io.
Certo non è detto che sia la scelta giusta, ma per quanto ne so io è la meno sbagliata. Sono felice che Kiko abbia esaudito il mio ultimo desiderio.
Addio diario.



di Osvlad