Dicono che le storie non insegnano niente, che sono nate solo per fare paura ai bambini, che le leggende non sono altro che un mezzo per convincere la gente a starsene al suo posto, minacciandola di condanne ultraterrene come la dannazione eterna o che so io. Come le leggende sui vampiri, per esempio, o sui lupi mannari, o sui maghi, sulle streghe, sulle fate, sugli orchi, sui nani, sugli gnomi, sui troll, sui demoni...
Ne conosco una sui vampiri che mi piace da sempre.
Me la raccontarono quando avevo solo sette anni, ed ero nell'età tipica in cui i bambini vanno in giro ovunque e ficcano il naso dappertutto per scoprire ciò che vogliono scoprire.
Ogni sera la mia famiglia si riuniva attorno al fuoco, davanti alla statua della Dea Madre Terra, e raccontava storie strane, che facevano paura, che facevano piangere, sogghignare, tutte storie della malvagità umana.
Una volta mio nonno, il Sacerdote della Statua della Dea, ne raccontò una deliziosamente oscena su quei preti vestiti di nero che professano quell'assurda religione servendo quel Dio uomo,i cui insegnamenti tirano fuori solo quando fa loro comodo.
Loro, non so se lo sapete, hanno fatto voto di castità, ma nella storia si diceva che questi preti si attardavano sempre in quei posti tetri chiamati chiese (dove secondo loro ci si deve mettere a proprio agio per parlare con Dio... sarebbe più facile in un letto di ortiche e con un serpente infilato nel culo), e si intrattengono con le viandanti o le fedeli che fanno tardi la notte.
Okay, va bene, avevo solo sette anni, ma quanto pensate mi ci sia voluto a capire che stavano dicendo che dopo la messa del vespro si tiravano le puttane del paese?
Praticamente poco più di cinque secondi, anche meno, considerato che mio nonno mette sempre il sesso nelle storie, esattamente come nella vita.
Così, la sera dopo, mi sono infilata in chiesa, un luogo davvero disgustoso, e ho aspettato ben nascosta di assistere all'incontro.
Puntuali come la notte entrano cinque donne che dire vestite è dire una bugia, e iniziano ad intrattenere il pretino che avanza con la tonaca sollevata fino al collo (e non era una vista tanto male, considerato che era un pretone sui trent'anni ben piazzato, alto e possente), e quelle ridendo sguaiatamente iniziano a dire ma Perché non ci confessi oggi, ma tocca prima a me, no a me...
Insomma, prima di sera le confessa tutte, e io, soddisfatta la mia curiosità, me ne esco e torno a sentire la storia di quella sera.
Grazie a questa mia curiosità vengo a sapere: che il sindaco è impotente, che la moglie del ciabattino si infila le corde di cuoio scartate dal marito in un buco che ormai il maritino non riempie più, e che la veggente del villaggio sa parlare coi morti per mezzo di un abile raggiro.
Insomma, arrivo a quindici anni che sono una leggenda, anzi, una distruggi-leggenda, e vado orgogliosa del mio titolo.
Così, una sera, la moglie del ciabattino me ne gioca una. Racconta una storia sui vampiri.
Dice che alla mezzanotte di ogni sera dal cimitero escono donne vestite molto elegantemente e tornano con calici pieni di sangue, e banchettano con quelli sulle tombe dei mariti, che nel frattempo sono usciti dalle loro bare.
Bene, penso, questa non me la bevo per niente, e sparisco subito senza farmi vedere, diretta al cimitero.
Mi siedo sulla tomba più bella che c'è, la tomba di un ragazzo di nome Nathael, morto a più o meno la mia età,il cui ritratto è semplicemente stupendo: sorrido, se questa notte riesco a vedere qualcuno resuscitare, vorrei che fosse lui, vorrei che mi amasse anche solo una volta, per poi andare a sputtanare quella dannata perversa frustrata della moglie del ciabattino, e per vantarmi dell'accaduto. In paese il mio giudizio è considerato legge, un ragazzo che non reputo bravo a letto è finito, nessuna vuole più andare con lui: sono un po' come il Dio dei cristiani, ciò che dico io è legge. Nessuno si oppone e tutti mi obbediscono senza pensare diversamente da quello che decido io. È anche vero che questo si sarebbe suicidato Perché la mia predecessora non lo ha ritenuto sufficientemente dotato.
La pietra su cui sono seduta scricchiola, così come altre quattro sparse nel cimitero, ma solo la mia si sposta come per fare uscire qualcuno: rabbrividisco e non mi muovo, mentre la lastra slitta di lato con me sopra.
Cado per terra e dalla bara emerge il ragazzo.
Degluttisco.
È completamente nudo. (é pure un bel ragazzo: o la mia antenata non capiva niente, o è negato per il sesso. Ma speriamo di no, che spreco!!) Rabbrividisco di nuovo.
Ok, non mi ci vuole molto a capirlo, è uno scherzo. Mi alzo, lo guardo sprezzante e inizio a recitargli il Padre Nostro, visto che è una cosa che i veri vampiri odiano, anche se nemmeno a me va a genio quella filastrocca. Nathael, o chi per lui,mi guarda con i canini scoperti, e rabbrividisco: mamma mia, hanno proprio fatto un buon lavoro, sembra vero! Lo spingo all'indietro ma mi blocca la mano:ha una morsa di ferro. Strattono, cerco di liberarmi, ma non ci riesco, non ci riesco, dannazione!! Hanno fatto le cose anche troppo bene...!
Il ragazzo si porta il mio polso alle labbra e affonda quei denti troppo lunghi nella mia pelle.
Sento succhiare via il mio sangue, lo sento scorrere via sotto quei denti più acuminati di due spilli: maledizione, ma come hanno fatto a far sembrare vera una cosa simile?! Aiuto... !!
Strattono il polso e riesco a liberarmi, ma solo perché lui mi ha lasciato andare, e cado all'indietro a terra.
Lui scavalca il sepolcro di pietra, esce e mi sorride.
Non ho la più pallida idea di cosa sia successo, ma l'attimo dopo ero in piedi accanto a lui, tra le sue braccia,con i suoi denti affondati nel collo.
È stato lì che ho capito che era un vampiro vero, lì e quando mi ha fatto bere parte del suo sangue,facendo di me la sua compagna per l'eternità.
Vorrei non avere mai voluto testare la veridicità delle leggende che raccontavano.
Vi prego, quando ve ne diranno una e voi non ci crederete, fatelo lo stesso, e ricordate di credere ai vostri antenati, se loro dicono una cosa è proprio così, ma soprattutto, non andate mai in un cimitero di notte, e non sdraiatevi mai sul coperchio della bara, neanche su quella di un figo!!
Io che l'ho fatto mi sono condannata all'eterna dannazione.
Perché?
Oh, bella!! Perché scopa male, ovvio, no?

di Vereor