Forse era necessario, o forse era solo un segnale: dover puntare un temporizzatore per ricordarsi l'appuntamento con Carolyn.
Una volta non ne avrebbe avuto bisogno.
- Dottore - Dalla porta appena dischiusa faceva capolino una delle sue assitenti.
- Si, che c'è?
- Una persona è qui per identificare il decesso di due giorni fa.
Paul fissò incredulo la donna, bizzarro: era la prima volta che qualcuno si prendeva la briga di voler identificare un barbone.
Precedeva la donna lungo il corridoio, a parte il saluto non gli aveva rivolto la parola, nessuna domanda, nessuna richiesta di informazioni. Entrarono nella stanza in cui era stato portato il cadavere, coperto interamente da un telo con uno più piccolo sul volto.
- Posso? - Chiese dopo essersi avvicinato alla lettiga ed aver afferrato un angolo del telo piccolo.
E' una bella donna: i capelli lunghi e neri cadevano lisci sulla schiena oltre le spalle. Chissà di che colore sono gli occhi dietro quegli occhiali.
Un rapido cenno del capo lo autorizzò a rivelare il volto della salma.
- Grazie - Disse la donna voltandosi ed uscendo velocemente.
Paul era interdetto, ma cosa diavolo stava succedendo? Lo conosceva? No?
Rimise il telo sul viso e si affrettò ad inseguirla.
- Ah, sei qui! Il direttore ti vuole parlare.
- Nick, dov'è la donna? - Chiese allungando il collo e osservando il corridoio deserto.
- Quale donna?
- Quella che è appena uscita, era qui per identificare il barbone
- Non ho visto nessuno.
- E' impossibile! - Quasi gridava.
- Senti qui non c'era nessuno, ora muoviti dobbiamo andare dal direttore.
- Ma io... Carolyn!!... Non posso ho un appuntamento - Scrollò il polso per far scivolare l'orologio da sotto il camice.
Era ancora in orario, anche se avrebbe dovuto correre.
- Bene! Meno male Paul, è ancora in istituto. Pensavo che Nick non la trovasse più - disse il direttore avanzando verso di loro e facendo poi una risatina - Essendo sabato sera...
- Ehm, Eh... Si, direttore... Per la riunione... ecco, io avrei un appuntamento, proprio stasera non mi è possibile...
Non era necessario parlasse, il dottor Larkin, capo dell'Istituto di patologia legale aveva un repertorio di espressioni facciali da far invidia ad un mimo e rendevano ogni parola superflua.
Paul guidava velocemente, pensando a cosa dire a Carolyn... Beh, c'era ben poco da dire... Sperare... Si, sperare in un miracolo! Eccola! Gia seduta ad un tavolino per due... una candela spandeva una romantica luce dorata....
- Ciao tesoro. Per un istante gli occhi di lei lo fulminarono, poi la rabbia venne sostituita da una rassegnata accettazione.
- Dottor Larkin... Nick ... è una vera sorpresa!
- Carolyn... non hai idea di quanto sia dispiaciuto di imporle tutto questo ma, era indispensabile parlare per noi.
- Sarà una romantica cena a quattro - ironizzò Carolyn indossando uno smagliante sorriso... finto.
Mentre Nick e il capo parlavano del caso del barbone e del rapporto di Paul circa il diverso sangue rinvenuto sul corpo della vittima, un movimento colpì Paul.
Vide la misteriosa donna che si era presentata all'obitorio.
Sedeva al tavolo sola ma, come aspettasse qualcuno.
Un uomo le si avvicinò... sedette con lei.
- Paul?
- Si?... - Disse risquotendosi e tornando a prestare attenzione alla conversazione.
- Dicevo: osserva le analisi complete effettuate sul sangue estraneo.
Paul lesse il rapporto, lo rilesse.. Ma quello non era sangue umano!
Improvvisamente l'aria fu attraversata da qualcosa...
Come per un appuntamento dato dal destino.
Un uomo entrò e sedette ad un altro tavolo.
La donna dell'obitorio ed il suo compagno parevano attentissimi ai movimenti del nuovo arrivato.
Pareva che il tempo si fosse fermato, qualcosa di strano stava accadendo.
Paul non riusciva a capire ma era come se loro cinque fossero in qualche modo collegati... lui, la donna, i due uomini ed il barbone.

Gabrielle Lioncourt