In ginocchio, le mani poste per terra,
i polsi piangono sangue, il bisturi in bilico sulla scrivania,
anch'egli macchiato dalla mia corruzione.
Domande occupano la mia mente.
Lentamente mi stendo al suolo, il sangue mi circonda.
Vorrei chiudere gl'occhi e perdermi in quell'istante,
ma i rimpianti mi tengono sveglio.
Troppe le mancanze in questa vita, troppe le sconfitte che come
migliaia di cicatrici mi porto sul corpo.
Lentamente mi rialzo macchiato dalla mia agonia, fisso lo strumento del mio
inutile martirio perchč questi gesti svaniscono ogni giorno insieme alla notte.
Esco sul terrazzo lasciando dietro di me la scia della pena che provo per me stesso.
Appoggio i polsi sul mio viso lasciando che il sangue crei false lacrime che
ormai non sanno pių uscire dai miei freddi e stanchi occhi.
Cado a terra, immobile disteso sul freddo pavimento, nč urla, nč pianti, per
questo corpo morto, solo ombre al mio fianco... proiezione di una vita
passata nel nulla.



di La Morte