I’ve got the medicine to suit the mood you’re in
I’ve got the antidote here
My friend will let us in
No matter where we’ve been
I’ve got the antidote here
(the antidote – Morcheeba)


“Avete mai avuto la sensazione di essere stati defraudati di qualcosa? Qualcosa di sfuggente, di indefinibile, che però vi manca in maniera angosciante, come se l'aveste conosciuto? Vi ha mai dato fastidio la luce del sole perchè pensate di appartenere alla notte ed all'oscurità? Vi siete mai voltati indietro credendo di camminare in un gruppo ed invece avete scoperto che solo la vostra ombra vi fa compagnia? Avete mai incontrato qualcuno che non esiste?
Io vivo nella Terra di Nessuno e parlo la lingua del Delirio. Nessuno ha mai visto realmente il mio volto, la faccia nascosta della Luna. Io sono il Gelo, sono l'Inverno. Anzi, io non sono. Io non esisto. Il Demiurgo che mi ha creato si diverte a confondermi le idee: mi ha dato un corpo di carne e un'anima di ombra. Così sono straniera tra gli uomini e straniera tra le ombre.
In bilico tra due mondi, non appartengo a nessuno e niente mi appartiene.
Nemmeno i miei sogni.
Colleziono soltanto parole da seminare nel vento, come foglie in autunno. Sono una Novella, sono l'Autocoscienza, sono qualcosa che è stato dimenticato dal Tempo. Non raccogliete queste inutili provocazioni... Vedete? Il Nulla le ha già inghiottite.”

Finito di digitare queste parole sulla tastiera, studio lo schermo del pc per valutarne l’effetto. Bene. Mi piace quello che ho scritto.
“Tu che ne pensi?” domando a Jimmie, il mio amico invisibile
“Mi sembra buono” risponde lui.
“Lo pensi sul serio o lo dici solo per compiacermi?”
“Sai che sono alieno dalla piaggeria”
Rido
“Lo so. Ti ho creato io!”
Lui invece si fa serio.
“Ma davvero io non esisto?”
Mi prendo un po’ di tempo per rispondere.
“La mia analista dice che sei una proiezione del mio inconscio disturbato. Una fantasia compensativa nata per sopperire ad una carenza affettiva che ha radici nell’infanzia.. Una fuga dalla realtà, in buona sostanza”
“Vai dalla psicanalista, adesso? - replica, offeso - Non lo sapevo”
“E’ stato necessario - risponde al mio posto Chris, l’altro mio amico invisibile - Gli incubi le impedivano di dormire ed il suo equilibrio sonno-veglia era pericolosamente alterato”
Chris è molto intelligente ma a volte ha un tono da sapientino saccente che irrita alquanto Jimmie.
Loro due sono in perenne competizione per il mio affetto e questo genera spesso dei battibecchi divertentissimi.
Davvero non so chi preferisco, se il biondo Chris, molto dolce e premuroso, o il bruno Jimmie , matto come un cavallo e con un rutilante senso dell’humour.
“Le ha prescritto il prozac - continua Chris - per tenere sotto controllo gli sbalzi di umore”
“Che bisogno ha di un antidepressivo se ha me? Il prozac lo farei prendere a te, così almeno stai sedato per un po’”
“Tu non capisci, Jimmie…”
“Eh, già! Capisci tutto tu, invece!”
“Ragazzi! - intervengo io, autoritaria - Ho mal di testa”
Tacciono entrambi, scambiandosi occhiate imbarazzate
“Di cosa parla la novella che stai scrivendo?” chiede Chris, sporgendosi sopra la mia spalla verso lo schermo del pc.
Jimmie solleva lo sguardo al cielo.
“Sei proprio un deficiente! Non vedi che è un autoritratto? Hai i bulbi oculari collegati al cervello o ti servono semplicemente per sbattere quelle belle ciglia lunghe?”
Chris spalanca i suoi occhioni azzurri.
“Sei solo invidioso perché sono più bello di te” dice, in tono petulante. Per tutta risposta Jimmie gli mostra il dito medio (alzato) sollevato.
“Ti piacerebbe, eh?” lo canzona Chris.
“Piacerebbe a te” non si scompone lui.
“Sei davvero antipatico, lo sai?”
Jimmie sbuffa.
“Lo so. Me lo ripeti tutti i giorni. Sei monotono”
“Si può sapere perché continui a cercare la mia compagnia, allora?”
“Perché, se non te ne fossi ancora accorto, ci siamo soltanto noi due qui”
“Oh…”
“Già”
Chris incrocia le braccia sul petto e mette su il broncio.
“Ok! Ok! Lo terrò presente la prossima volta che ti sentirai solo- poi, rivolto a me- Certo che potevi anche crearmi un amico meno villano, giacchè dici di volermi tanto bene”
“Vorrei ricordarti –replica Jimmie - Che tu sei venuto dopo .Ciò dimostra anche che sono io il suo preferito,non credi?”
“Non è vero!”
”E invece sì”
Ecco, lo sapevo, la discussione è degenerata in uno dei loro soliti litigi…
“Ti odio!”
“Sul serio? Avevo avuto tutt’altra impressione”
Chris arrossisce e viene a mettersi accanto a me per farsi consolare.
“Ruffiano…”mormora Jimmie,osservando il suo sguardo di trionfo.
Mi porto le mani alle tempie, avvertendo che la mia emicrania sta peggiorando. Devo decidermi a fare qualcosa per loro oppure prima o poi mi faranno impazzire sul serio. Forse dovrei inventare una compagnia femminile, ma egoisticamente voglio essere l’unica donna della loro vita.
“Mi state stancando -li avverto- Badate che vi mando a far compagnia a Nick!”
Nick è un amico invisibile che avevo tempo fa, ma mi aveva annoiato e così l’ho eliminato.
Come al solito la mia minaccia sortisce l’effetto desiderato, la cessazione delle ostilità.
Jimmie va a sdraiarsi sul mio letto e dopo un po’ Chris lo raggiunge. Li vedo parlottare tra loro ancora per alcuni minuti, poi si addormentano, abbracciati. Pace fatta.
Finalmente un po’ di silenzio!
Dal piano di sotto mi giunge il rumore della chiave che gira nella serratura : è mio marito che ritorna a casa dall’ufficio. Sale di corsa le scale e mi depone un bacio sulla nuca.
“Scrivi?” mi domanda.
“Sì. Ho iniziato un nuovo racconto”
“Brava. E le medicine le hai prese?”
“Certo” mento.
Poi, quando entra in camera per cambiarsi d’abito, getto le compresse di prozac nella tazza del water e tiro lo sciacquone.

di Vareno
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