John George Haigh famoso con l'appellativo di "Il vampiro del bagno d'acido" colpì in Inghilterra, nella zona del Sussex, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, riuscendo ad uccidere cinque persone, a berne il sangue ed a dissolverne i corpi nell'acido, prima di essere assicurato alla giustizia.
Nacque il 24 luglio 1909 da una famiglia benestante dello Yorkshire, i genitori, appartenevano ad una setta religiosa, nota come “Peculiar People” o “The Plymouth Brethren”. Una setta purista ed anticlericale, lo costrinsero ad una vita quasi monastica, priva delle gioie tipiche dell'infanzia quali: amici o lo sport che lo rese un escluso dal mondo,
John visse con la convinzione che il mondo fosse un luogo malvagio e la famiglia faceva di tutto per mantenersene separati. Il padre arrivò a costruire un'alta recinzione intorno alla casa e al giardino per distanziarsi dai vicini.
Fin da piccolo credette di essere figlio di un peccatore e di un angelo, per via di un contrassegno bluastro sulla fronte del padre che attribuì al demonio, e la madre che ne era priva fu considerata un angelo.
Il giovane John dimostrò molto presto una forte sensibilità nei confronti degli animali, a cui si affezionò molto, come per sostituire gli amici che non gli era stato permesso avere. Durante gli anni imparò a stimare gli animali sopra gli esseri umani. Forse fu proprio per questo che non si scompose quando confessò gli omicidi commessi.
Durante l’adolescenza Haigh sviluppa una parlantina convincente e perfetta.
Diventa un abile bugiardo, che sa sempre dire ciò che gli altri vogliono sentire.
Perciò è raro che il ragazzo faccia arrabbiare sua madre, sa bene quanto faccia male la spazzola per capelli che lei gli sbatte sul dorso della mano ogni volta che è contrariata.
I colpi della madre gli provocano delle ferite, John George se le lecca, toglie il sangue e scopre che gli piace. È un particolare molto comune all’infanzia di tutti i serial killer emofagi.
Studente solitario, adorava la musica ed imparò a suonare il pianoforte e l'organo. Si unisce anche al coro della comunità di Wakefield, a tre miglia di distanza da casa sua. Entra così nel mondo religioso, quello strutturato, non quello anti-ecclesiastico dei suoi genitori. Comincia una doppia vita, divisa tra due mondi diversi, con credenze opposte.
Terminati gli studi, lavorò brevemente come apprendista meccanico e successivamente impiegato per una Comunità di Wakefield, ma anche questo lavoro sembrò interessargli poco.
All'età di 21 anni conobbe il mondo dell'alta finanza, dove ebbe successo, sempre per un breve periodo, a causa di un furto di denaro di cui venne sospettato, ma del quale non venne condannato, perse però il posto di lavoro.
Il 6 luglio sposò Beatrice Hammer; sia i genitori di lei che quelli di lui si erano opposti al matrimonio, ma la famiglia di Haigh accetta comunque che gli sposini vivano a casa con loro. Sarà un matrimonio breve: appena 4 mesi, poiché ad ottobre Haigh incarcerato per frode. Mentre è in carcere, la moglie partorisce una bambina, che viene immediatamente data in adozione. Uscito di prigione, John architetta una truffa ben congegnata ma ebbe successo per un breve periodo, e dopo pochi mesi, fu arrestato e incarcerato per frode.
Durante la detenzione, Haigh viene ostracizzato dalla setta dei genitori per il suo grave peccato. La cosa lo turba alquanto e scarcerato decide di trasferirsi a Londra; ha quindi inizio la sua seconda vita quella da serial killer.
Il suo primo lavoro londinese è quello di tuttofare in un parco giochi di proprietà di William Donald McSwan i due diventano amici, ma nonostante le promozioni e l'amicizia dimostratagli non può fare a meno di darsi nuovamente alle truffe, tornerà quindi in carcere per altri 4 anni. Durante questi anni passati in prigione, Haigh discute a lungo di cavilli e questioni legali con i suoi compagni di cella, fino ad arrivare alla conclusione che “se non c'è un cadavere, allora non ci può essere nemmeno la condanna”. Discute così tante volte su questo cavillo, che finisce per dargli addirittura un nomignolo: “Ol’ Corpus Delicti”.
Alla scarcerazione, Haigh è fermamente convinto che la polizia debba avere un corpo fisico per poter perseguire un assassino, in carcere ha sperimentato l’acido sui topi e sul tessuto animale, assicurandosi di quanto si dissolvano i corpi nell’acido.
Nel 1944, Haigh ha un grave incidente automobilistico da una ferita molto grave alla testa il sangue gli spilla direttamente nella bocca, ciò rianimerà in lui, almeno a suo dire, la sete di sangue già avuta durante l’infanzia.
Dopo l’incidente, comincia ad avere un incubo ricorrente, un sogno malato fatto di vampiri, crocifissi e foreste sanguinolente.
“Di fronte a me è una foresta di crocifissi, che gradualmente si trasformano in alberi. Dagli alberi gocciola copiosamente un liquido. Apparentemente sembra rugiada o pioggia, ma osservato da vicino, si rivela essere sangue. Improvvisamente la foresta comincia a contorcersi, a sussultare, il sangue schizza ovunque. Ci sono degli uomini, che si avvicinano agli alberi e si mettono a bere avidamente..”
In quello stesso anno, John George Haigh affitta quindi una cantina, al numero 79 di Gloucester Road, e la utilizza come deposito per le damigiane di acido.
Haigh incontra nuovamente l’amico William Donald McSwan i due riprendono le frequentazioni, fino al 6 settembre 1944, in cui McSwan sparisce misteriosamente.
Colto da un’improvvisa sete di sangue, Haigh avrebbe colpito in testa McSwan con uno strumento appuntito. In seguito, gli ha tagliato la gola, ne ha fatto sgorgare fuori il sangue in un boccale e se l’è bevuto.
In futuro, sull’agenda di Haigh, verrà trovata una croce rossa, disegnata a matita al 9 settembre. È molto probabile che sia questa la data della morte di McSwan o almeno la data del suo “appuntamento con l’acido”.
John George Haigh si disferà del liquame prodotto dall'acido sul cadavere da un tombino stradale. Rispolverando le doti di truffatore riesce a farsi passare per amministratore dei beni di McSwan con i genitori del defunto e quindi a prendere possesso dei suoi beni.
Due mesi dopo, Haigh compie un nuovo delitto la vittima dovrebbe essere una signora di mezza età di Hammersmith la donna non è stata mai identificata né si hanno dei resti da poter analizzare.
Poco tempo dopo tocca proprio ai genitori di McSwan, Haigh li tramortisce con la stessa arma con cui ha ucciso il loro unico figlio, quindi si disseta con il loro sangue e li dissolve nell’acido. È il 2 luglio 1945, Haigh racconterà in giro che sono partiti per l’America.
Entrato in possesso di tutti i loro beni, se ne sbarazza velocemente facendo perdere le proprie tracce e mettendo da parte 6000 sterline.
In futuro, l’assassino confesserà che la signora McSwan non rientrava nei suoi piani, ma il sangue dell’uomo non l’aveva saziato abbastanza.
Le autorità verranno a sapere della loro morte proprio da Haigh, nel 1949, quando il presunto vampiro confesserà i suoi delitti.
Con una parte dei soldi, John George si trasferisce all'Onslow Court Hotel, un albergo frequentato da ricche signore con le quali l’uomo fa presto amicizia.
Compie un altro omicidio: un certo Max. ma anche di questo delitto non vi sono prove fisiche. Passano due anni dalla scomparsa della famiglia McSwan ed i soldi finiscono.
Affitta un magazzino sulla Leopold Road e il 22 dicembre 1947 ordina tre damigiane di acido solforico.
Il 12 febbraio, durante un giro in auto con Archibald, Haigh sfodera una rivoltella e spara un colpo in testa al dottore. Corre a prendere Rose con una scusa, la porta al magazzino e spara anche a lei. Haigh dice di aver bevuto anche in questo caso il loro sangue, prima di discioglierli nell'acido. Ha, infatti, segnato due croci rosse sull’agenda al giorno 12 di febbraio.
Successivamente il killer ritorna al magazzino per sbarazzarsi del “materiale”, uno dei piedi dell'uomo non si è sciolto completamente, ma Haigh decide di rovesciare comunque il contenuto dei barili sull’erba.
Ufficialmente i coniugi Henderson sono emigrati in Sudafrica, con una lettera Rose dà il permesso ad Haigh di gestire i loro beni, nonostante la donna abbia un fratello. I beni vengono venduti nel giro di pochi giorni, soprattutto alle vecchie signore del Court Hotel, procurando ad Haigh la bellezza di 8000 sterline.
Haigh ha raccontato di aver ucciso una certa Mary di Eastbourne. La polizia non riuscirà nemmeno a scoprire se la ragazza sia esistita o meno, prima di essere sciolta nell’acido.
Nuovamente sommerso dai debiti, l’assassino ripiega su una donna dell’Hotel, tale Mrs. Olive Durand-Deacon, 69enne residente dell'Onslow Court Hotel, da almeno due anni.
Il giorno della scomparsa aveva un appuntamento d’affari con John George Haigh, nel Sussex ma, a quanto dice l’uomo, la signora Olive non si è mai presentata. Il 21 febbraio, a 24 ore dalla sua scomparsa, lo stesso Haigh e Lane Costance, una amica della donna, preoccupata per l'assenza, si presentano alla stazione di polizia e sporgono denuncia.
La polizia dirama alla stampa le fotografie e la descrizione della donna scomparsa.
Il Sergente Lambourne fa interrogare tutto il personale e tutti i clienti dell’albergo. Tra questi c’è il direttore, che indirizza le indagini nella direzione di Haigh, viene consultato l’Archivio Criminale di Scotland Yard, dal quale emerge che l’uomo è stato arrestato molte volte per frode, che è stato condannato tre volte al carcere per falsificazione e furto.
Perciò, nonostante sia stato proprio lui a denunciare la donna scomparsa, Haigh viene inserito fra i sospetti, tenta di rendersi utile agli investigatori mistificando abilmente preoccupazione per la donna scomparsa.
Malgrado tutti i buoni propositi di Haigh, la polizia, guidata dal Detective Pat Heslin, decide di ispezionare l’edificio nel magazzino viene trovata una scatola con le iniziali J.G.H., all’interno della quale vi sono pezzi di carta con i nomi di tali Archibald Henderson, Rose Henderson, e di tre McSwan. Ci sono anche un certificato di matrimonio, dei passaporti, qualche carta d’identità e delle patenti di guida. Una rivoltella Enfield calibro 38 e otto munizioni sono nascosti invece in una tasca segreta della scatola. La pistola ha sparato di recente.
Quando si scopre che Haigh ha venduto una pelliccia e un diamante di Mrs. Durand-Deacon, firmandosi per giunta con un nome falso, l’arresto è inevitabile.
Portato in fermo nella stazione di Chelsea, Haigh ha un comportamento distaccato e tranquillo. Memore dei suoi dibattiti legali in carcere sull’assenza del corpus delicti, e convinto che polizia non possa toccarlo tanto che incalza così gli investigatori: “Se io vi raccontassi la verità, voi non mi credereste mai, sembra troppo fantasioso per crederci. Le dirò subito della donna. Mrs. Durand-Deacon non esiste più, è scomparsa e non è possibile trovare alcuna traccia di lei. L’ho sciolta nell’acido, troverà la poltiglia che ne rimane sulla Leopold Street. Nessuna traccia, nessun cadavere, come può provare l’assassinio se non ha un corpo?”
L’uomo viene tenuto in custodia cautelare in carcere, poiché mancano davvero le prove per incastrarlo. La confessione da sola non basta, potrebbe essere un pazzo mitomane.
In galera Haigh, inarrestabile ormai, confessa altri tre omicidi, quello di una donna di Hammersmith, di una ragazza di Kensington e quello di un giovane di Eastbourne. Ovviamente l’uomo ha bevuto anche il loro sangue.
Nove vittime in tutto, secondo i suoi calcoli e mentre l’apprendista vampiro viene affidato ai medici per la stesura del profilo psichiatrico, il Capo Ispettore Mahon prende in consegna il caso e si reca con il Dott. Keith Simpson ad esaminare ulteriormente il magazzino dove Haigh faceva i suoi “esperimenti”.
L’occhio esperto del medico individua ben presto un sassolino grande come una ciliegia, un calcolo biliare, e, poco lontano, rinviene quelli che sembrano i frammenti delle ossa di un piede.
La fanghiglia viene setacciata attentamente per tre lunghi giorni, ma alla fine la ricerca li ripagherà, portando alla luce 12kg di grasso umano, 3 calcoli biliari, parte di un piede sinistro non completamente eroso, frammenti di ossa umane, un’intera arcata superiore, il manico di una borsa di plastica, un portarossetto.
Ciò che Haigh non ha calcolato, è che l’acido solforico ci impiega almeno tre settimane per intaccare la plastica: ha confessato troppo presto.
Il 1 aprile 1949 comincia invece il processo.
l’accusa evita di evidenziare la storia del vampirismo, Haigh fa di tutto per ottenere l’infermità mentale, soprattutto sperando nei giornali, in aula si succedono 33 testimoni. L’accusa cerca di dimostrare la capacità di intendere e di volere dell’assassino e della premeditazione degli omicidi, commessi per motivi materiali.
Raccolte tutte le perizie psichiatriche, il 18 luglio 1949 si apre l’ultima seduta del processo presieduto dal giudice Justice Humphries.
La corte si ritira per deliberare e, dopo soli 15 minuti, torna in aula per dichiarare l’imputato John George Haigh come colpevole di omicidio, condannandolo all’impiccagione.
Nei giorni tra la condanna e l’esecuzione, Haigh ha scritto delle lettere di scuse ai genitori, si è presentato inoltre da Madame Tussaud per farsi fare il calco del viso.
Il 6 agosto 1949, John George Haigh, l'assassino che dissolse le sue vittime nell’acido è stato giustiziato nel carcere di Wandsworth.