vorrei toccarti, ninfa gelida,
carezze impensabili e piccole torture,
che il tuo specchio da dama ritragga e conservi l'odore

sei tutto quello che non posso,
ma in questo sogno dilatato il tuo respiro mi appartiene,
scende lenta dalle spalle la mia mano,
intarsi sul tuo braccio, bracciali adorni di biondi ciondoli,
la tua mano tesa,
l'anello turchese di sei lune prende luce,
indugio sul tuo ultimo silenzio, nella mente
rami d'olivo infuocati e buio

l'assenza perpetua guarisce,
rivela bagliori diversi,
mi guardi negli occhi che fissano incerti il camino,
il sipario è divelto, squarciato nel mezzo,
cercavo il tuo corpo e nient'altro,
ti prego, spalanca o dissolvi le porte all'agguato sventato
o fuggi, finchè puoi, perchè tornerò a volerti

[ mi ritraggo, mi dileguo, lascio sola la tua pelle
a scoprire il rauco incanto: il gran porco,
re d'ingiurie e tradimenti
che da giorni siede accanto ai tuoi stivali,
oggi porta la mia testa ]


di Formika