Apro gli occhi
spaesata, in un mondo sconosciuto
circondata dalla natura
protetta, da Dio e dall’uomo
che mi prende per mano
e mi porta con sé
Giaccio con lui in questo paradiso
e sono felice
ma non appagata
mi manca qualcosa per la completezza
E poi, la tentazione
il serpente mi si avvinghia attorno
mi offre la sapienza
tutto ciò che desidero, e io accetto
Mi si schiude un altro mondo
uguale, diverso
ora so,
non siamo che strumenti
al cospetto di quel dio che benedicevo
Offro il frutto a lui, al mio uomo
lo spingo ad accettare
ma non capisce: non può capire
E l’ira divina esplode
ci caccia via, ci lancia maledizioni
terribili?
mai quanto le mie
Io no sono lo strumento di un dio malato
ora so
avrei potuto essere felice e inconsapevole
ma ho fatto la mia scelta - ho scelto di vivere
e ora sono paga.
È davvero colpa mia?


di Razorblade Kiss