...Ed io sarò lì, sul dorso della montagna:
a raggelare il tuo prossimo inverno,
a lucidare le sintetiche squame
del tuo desiderio,
a leccare le ferite aperte
a sognare profili di carne e sangue.
Nel mezzo di un sentiero
conosciuto a metà,
attraverso le parole
per ricreare il tuo gesto,
con il fuoco di un mio verso.

Non ripetere i movimenti.
Non rimpiangere il futuro.
Non plasmare la Forma,
ma lasciala cercare.

Mente meccanica, urla lontane;
fusione fredda di gesto e di intenzione.
Aberrante groviglio di catene pendenti
dal cielo vermiglio in un bozzolo di
ricordi pulsanti di occulti messaggi.
Onde magnetiche dal profondo
dello spazio, voci di lingue ignote
ribadiscono (ad infinitum) la
prossima forma della Farfalla
che vola strisciando sulle ali
strappate.

Non ripetere i movimenti.
Non rimpiangere il futuro.
Non plasmare la Forma,
ma lasciala cercare.
Non impiantargli le ali, non saprà volare.
Non donargli le zampe, non saprà creare.
Non dargli un nome, non saprà di poter sognare.

Ansima dietro la porta,
origlia i miei pensieri;
graffia con impazienza le assi.
Vive solo per entrare.
E' lì fuori che mi aspetta,
la Forma tra le forme
la Rosa delle rose
il rimpianto della Gioia.
Esiste per distruggersi e ricrearsi.
Ho spalancato la porta.
E' invitata al mio deserto banchetto.
La prossima Forma...


di John Wolf Doe