Penso al futuro quando c’è, quando ricordo che esiste.
Alle volte lo penso con l’umanità di un bambino
la cui infanzia e stata rubata dal peggiore dei ladri, il dolore. La paura di cosa possa essere, il respiro si mozza: il silenzio.
Il ricordo del passato che ritorna come una fucilata in pieno volto,
prima non senti niente, ne dolore, ne paura, ma dopo?
Dopo senti un miasma acre, senti freddo,
le pupile si dilatano, vedi sfocato, alla fine?
Questo è il ricordo del passato, una morte lenta e dolorosa. Cos’è il futuro?
È la vita che tanti me stessi stanno vivendo
nelle dimensioni a specchio, ma che presto vivrò.


di Angel Machine