Voi che cantate le vostre paure alla sorda luna
E che osservate come angeli marmorei
Le ferite vermiglie del cielo,
ricorderete il momento in cui
getterete il finto fardello delle vostre gioie
nel sepolcro delle disillusioni
e come deboli e convulse fiamme
cederete al nero di una notte lunga e silente.

Infliggimi nuove ferite, Noia,
non smetterò di sanguinare,
non spegnerò quel sussurro
che si riverbera nella mia esistenza.
Ma tu devi ferirmi,
devi farmi serrare i denti
e straziarmi le vene.
Devi ricordarmi sempre
Quanto sia corruttibile il mio animo.
Devi graffiare la mia mente
E farmi ansimare al ritmo dei tuoi lamenti.

Il dolore è un fantasma della mente;
uno spettro senza tomba
che vaga torturandosi con la sua frusta.
La paura è un fantasma della mente;
un’ ombra priva del suo buio
che attende tremante l’ arrivo dell’ alba.
Tu hai paura dei fantasmi?

Ecco,
sento di nuovo freddo,
sono di nuovo sordo,
sono di nuovo cieco…
è bastato cedere ad una sola carezza
per ritrovarmi perduto,
trafitto,
ombra di nessuno…

Ascolta per un solo momento il mio respiro,
finché esso sarà diventato
solo un silenzio fatto di gemiti sommessi.
E’ notte… dobbiamo lasciarci.


di Necrodaimon