Lei danzava. Io nell’ombra della luna la guardavo.
Il suo sorriso, i suoi ampi cerchi che disegnava correndo e le sue braccia aperte. La sua vestaglia bianca la faceva sembrare un angelo e
quel suo viso così apparentemente delicato mi inquietava.
La forza che vi nasceva sembrava potente.
Animo puro, il suo.
La desideravo, egoisticamente, per riempire la mia eterna solitudine.
Si librava come un rapace notturno, illuminata dalla luna.
Non mi vide e feci un passo. E senza paura, non si fermò sebbene sapesse la mia natura.
Mi avvicinai, la guardai cercando di farla mia soltanto con lo sguardo.
Invano.
Lei continuava a danzare come se sentisse la musica di un paradiso a me sconosciuto.
E continuava incurante.
La scrutai nell’animo, mi avvicinai a lei toccandole un braccio ma non sembrava tremare.
Il suo cuore batteva
E il suo respiro ansimava.
Il suo sguardo un paesaggio paradisiaco e mi intimoriva ma la voglia di lei era lancinante.
Sapeva, voleva e così fu.


di Lastvampire