Dinanzi la rosa, che spina di notte,
mi logora, mi accarezza, e m'abbandono nel piacere della confusione.
Come una Dalia Oscura essa mi avvolge e mi dà libertà.
Attendo con ansia che il tormento sparisca, ma poi un tutt'uno con la carne diviene, e i sensi si affinano.
Brezza del peccato, come nere rose ti rispecchi in me.
Mia eterna bellezza, dammi ancora tempo per vedere questa conclusione...

di Kyéran Lautréamont