Il candore delle mie mani č stato rovinato,
distrutto da macchie di sangue;
ho le mani piene di sangue
ma non so il perchč,
ricordo solo un collo straziato da una lama,
e il viso senza nome,
stravolto dalla paura e dal dolore.
Anche il mio coltello ornamentale
č sporco di sangue...
... perchč? Cosa ho fatto?
Questo successo pił di mille anni fa,
da allora stato un susseguirsi di volti,
in cui la paura e il dolore hanno sempre predominato,
il cui sangue ricade
sulla purezza corrotta della mia pelle,
corrotta come me,
sacerdotessa sanguinaria
di un dio crudele che non ha nome,
ma solo capricci, odio e passione distruttiva.


di Silvie Tepes