Notte,
notte ribelle e amica.
Tu fatta di luci ed ombre,
di silenzi e grida.
Dolci tenebre,
uniche compagne d’angeli neri e anime sole,
che di loro udiste grida e lamenti,
lacrime e preghiere.
Ignara spettatrice d’angosce e dolori,
D’omicidi e sofferenze.
Oh notte, che del mondo
sei amante e consorte,
assalitrice e consolatrice.
Or dunque veglia e proteggi
i tuoi umili e solitari servi,
che vivon abbandonati nell’attesa
che alla fine d’ ogni dì
Tu giungerai a dar loro sollievo.
Voi, servi libate alla dea lilith
fiumi di sangue, vampireschi morsi,
e squarciate la fitta notte con le grida
delle vostre tenere ed infelici vittime.


di L'Angelonero