Stanco
Trovando nella morte
la meta da raggiungere
Brulicano le strade
di ingloriosi pregiudizi
Esplode l'ebrezza
in un cielo sempre spento
Gloriose son le stelle
che attente osservano
l'incessante movimento
di un ruotante infinito.
Oh che dolce ricordo
quando l'assenza del tuo volto
era padrona del mio animo
Eri solo un barlume d'ignoto
un'incognita padrona
di animi sconosciuti.
Perché mi mostrasti il tuo seno,
così pieno di speranza e di bellezza?
Perché m'ingannasti
e prelevasti il mio tempo?
Lo resi assassino:
egli m'uccide continuamente.
Sollevando la rugiada
in un limpido raggio di sole
provocasti arcobaleni
fluttuosi, inaspettati,
che nascondevano l'essenza
di un buco nero.
Precipitai per millenni,
non ritrovavo più il sentiero.
Stronza, non m'aiutasti.
Ti togliesti la maschera di cristallo
che copriva il tuo viso
scoprendo le impetuose lagune
che solcano le tue gote,
paludi fangose, foreste infestate, sozzura ovunque
ripulivano il tuo animo
dal lindo.
Ti rivelasti a me
con indomita arroganza
e io stupido
all'apparenza del piacere
mi aggrappai.
Sotto il dolore ti penetrai.
Ti sopraffò l'orgasmo
mentre il mio corpo squarciato
dalle tue unghie
si apriva
spruzzando sangue misto a lacrime di dolore.



di TristisMeminis