Rosa nera sussurrante,
dopo la pioggia scendono
gocce di rugiada nera;
selva incontrastante
ricopre alberi e cespugli
dalle braccia tese
verso il cielo brumoso.
Un velo di nebbia di cenere,
traditrice dell’astro splendente,
amante della morente luna,
nero e bianco eterno,
si stagliano nel non-luogo;
galoppo lontano, echeggia
la morte di un guerriero
perso nelle sue battaglie,
martire delle guerre che non c’erano.
Piove, piove ancora
la lava nera raffreddata,
l’odio innalzato dalla rabbia,
dolore di non riuscire
a soffrire nella morte
del tuo stesso finto riflesso.



di Lennia