E l’ignaro umano,
si dirige con i suoi effetti,
percorrendo sentieri scoscesi e frastagliati,tra canali eruscelli,
moldavi e transilvanici;
e gli và cercando,
il maniero avito,
del conte Dracul,
che un tempo gli uomin villici,
han chiamato l’impalatore.
E si emette in cammino,dalle isole anglosassoni,
compiendo un viaggio aspro e periglioso;
ed ecco apparire il villaggio di Borgo Pass.
Il viandante si ferma ad una locanda.
I commessali sono pochi,
dentro il ristoro,tra povere cose rumene semplici
e parche;
le donne con le cuffie,l’oste,
con aria arcigna.
Poi,Archer dice che deve andare,
al castello di Dracul;
e tutti si fanno il segno
della croce e lo benedicono.
E dipoi,riparte il giorno dopo,
e la gente e i servitori,
gli fanno dono
di colane d’aglio.
E Archer ,procede turbato,
verso il suo destino,
verso il fato;
verso Dracual,che attende
con un ghigno satanico,
attende da secoli;
e che gli umani stiano attenti,
finche non muore il giorno,
e s’alza la dea luna;
e si risveglia Vlad dal suo sogno,
insieme alle bestie e
demoni della notte.
E in mezzo alla scia delle nuvole nere
Della notte;
giunge Dracula,
il mai morto;
e le potenze delle tenebre lo seguono,
passo,passo.

(dal Dracula di Klaus Klinski)



di Stefano Merialdi