Nefasto il bagliore, il figlio del sole
un raggio sull'immobilità.
detriti pesanti, pensieri asfissianti,
ricerca di sopravvivenza.
poko chiaro ancora l'accaduto
caduto senza scorgere i nemici;
immenso boato, maniero in frantumi,
le luci dell'alba: campane di morte per me.
Il dolore,il bruciore, sofferenze infinite;
la fuga veloce, le ultime forze; sangue di ratto in cantina.
silenzioso e solo e impaurito mi nascondo,
la caccia è implacabile, la tattica impeccabile
ma non mi troveranno mai;
maestro d'inganni, anche se sconfitto,
introvabile diverrò; scavando la terra,
attendendo le forze, a tempo debito risorgerò!

di Emiliano Tomei