Ora come non mai e mai come unica condizione di vita.
Quale vita che esista io non possa avere. Eppur mi sento come un angelo caduto che fatica a rialzarsi.
Quelle ali così bianche macchiate del tuo sangue, tale da farmi vivere in eterno.
Così mi ritrovo a scrivere ancora un verso, e uno dopo l'altro ve li cedo a patto che voi, fratelli e sorelle abbiate la forza di ritornare com'eravamo cento anni or sono...

...e nelle notti desolate mi accingo a ritrovare la mia sorte, perduta che fu in quelle terre desolate e prive di compassione...
Ancora adesso mi sembra di ascoltare quella pallida luna di tanti anni fa, che declama la sua vittoria sulla regina delle madri e la figlia del peccato. Posso solo restarmene seduto e contemplare tale conflitto, esultando a volte, mentre altre chiudendo gli occhi cercando di ricacciar via una lacrima furtiva.
Chi siamo noi veramente? Un riflesso che lo specchio non può rappresentare, un mattina che mai arriverà...
Forse nell'abisso noi siamo i re...
Re dimenticati e schiavi dell'abbraccio...

di Kyéran Lautréamont