Lui lĄŻattendevaĄ­ disteso sui cuscini scarlatti del grande triclinio. Il fuoco crepitava lanciando spettrali ombre sul muro spoglio, quasi cadente, ma ancora vivo. I tappeti consumati sembravano gioire di quel calore, e ad ogni lampo sĄŻaccendevano di luce. Rose rosse circondavano la stanza ed insieme al vino aromatico profumavano lĄŻambiente, purificandolo dallĄŻodore mortifero che aleggiava da secoli nella casa.
Cavalli sĄŻarrestarono fuori del grande portone dĄŻebano e passi affrettati sotto la pioggia scrosciante indicavano che lei aveva accettato lĄŻinvito. EntroĄŻ nel salone dĄŻingresso, meravigliosa nel suo abito di velluto che gareggiava con lĄŻoscurit¨¤ĄŻ della notte, risaltando la sua pelle perlacea.
I folti capelli bagnati le ricadevano sulle spalle nude, dandole brividi fugaci, preludio di cioĄŻ che lei sperava accadesse quella notte. Damien si alzoĄŻ e scese superbo la grande scala di pietra che secoli prima avevano intarsiato i migliori scalpellini del paese.
Rimase stupita dal suo fascino, nelle sue lettere lui non aveva mai parlato del suo aspetto, forse perch¨Ś rispecchiava esattamente la sua anima. La prese per mano e senza una parola la condusse nella sala da pranzo: decine di candelabri illuminavano una tavola dĄŻinaudito splendore. I cibi avevano il gusto di terre lontane, ma loro importava solo immaginare il sapore dellĄŻaltro. Il pasto fu silenzioso, entrambi impegnati nel cercare di capire i loro pensieri, inutilmente.
DĄŻun tratto un tuono segnoĄŻ lĄŻora di passare nella stanza attigua, la Sala Rossa, il salotto in cui lui usava trascorrere le sue notti insonni.
Damien prese lĄŻottimo vino e due coppe dorate, e condusse la giovane accanto al fuoco. Il calore era intenso, cosiĄŻ come lĄŻebbrezza del vino, una musica lieve entroĄŻ tra i numerosi drappi rossi alle finestre: questi, come un grande sipario decadente, si aprirono lasciando entrare i tenui raggi lunari. Melissa danzoĄŻ eterea. Il suo dolce profumo si sparse nella stanza e numerosi sospiri scandivano la sua estasi. Lui le si fece accanto ed insieme trascorsero gran parte della notte, volteggiando uniti nel calore delle loro anime e della pioggia che lentamente si acquietava; di tanto in tanto piccoli esseri dei boschi facevano capolino nella stanza, agitando le loro vesti e gettando frammenti di stelle nellĄŻaria.
In un attimo infinito la musica cessoĄŻĄ­ nello stesso istante bagliori eterei invasero la camera:
Lei reclinoĄŻ il capo, lui accetto lĄŻofferta e le sue labbra lambirono il suo collo. Quel bacio sembrava essere lĄŻultimo della loro vitaĄ­meraviglioso sulle sue labbra il battito di lei, che si fece via via piuĄŻ intenso finch¨Ś alla dolce sensazione non subentroĄŻ una piuĄŻ intensa, profonda, accompagnata dal bianco dei suoi denti nella tenera carne della giovane.
Sospiri si levarono e le anime piansero nello splendore di quellĄŻattimo estatico. Tutto fu annullato: restarono solo lei, preda di una passione disperata, e lui, inebriato dal sapore del suo sangue e dalla fragilitaĄŻ delle sue membra tra le braccia. Per Melissa, quello fu il culmine della sua esistenza.
Persino gli angeli ribelli si fermarono commossi di fronte a quellĄŻatto dĄŻamore.
Quando Damien si allontanoĄŻ vide il volto della ragazza splendente nel suo pallore, soffuso al contempo dal rossore tipico di una passione nascosta. Lei, aprendo gli occhi, cercoĄŻ istintivamente la bocca dellĄŻuomo, felice di assaporare il suo stesso sangue dalle sue labbra ed ansiosa di sentire quello di lui scorrere in lei. Ormai lĄŻestasi saturava lĄŻaria, la stanza era piena di gemiti e sospiri e Melissa non poteĄŻ fare a meno di sentirsi lusingata di fronte a quel petto marmoreo che cercava solo le sue labbraĄ­
Quel dolce delirio si protrasse per tutto il regno del buoi, finch¨Ś le stelle lasciarono il posto ai tenui raggi dellĄŻalba che li scopriĄŻ abbracciati, stretti lĄŻuno allĄŻaltra, cercando salvezza lĄŻuno nellĄŻaltra, nellĄŻunica essenza, nellĄŻunica unione capace di sconfiggere per sempre il dolore.

di Ś¸LigeiaŚ¸