Dolce leggiadra pioggia mi inondi colla tua dolcezza e mi benedici il viso, il viso maledetto di un assassino che ogni notte uccide inesorabilmente delle vittime per quanto colpevoli in vita, sempre innocenti. Questi potrebbero sembrare i pensieri sconnessi di una mente febbricciante e forse
lo sono. Ma io so ciò che sono e ciò che ero ma non so cosa diventerò con questa follia che ho nel cuore, un cuore malato e infetto.
Scrivere, come ho visto fare agli altri, allevia le sofferenze; e dare uno sfondo coerente alla mia vita forse far tornare la sanità mentale se mai esistita in me.
Cominciamo nacqui a Cork, una meravigliosa cittadina dell'Irlanda del sud nell'anno 1980 col nome di Amanda, perdonate lo stile pomposo mi sono fatta influenzare dai numerosi racconti letti così tipicamente antichi. Nella mia storia non c'è misticismo men che meno la rivelazione di antichi misteri, solo la patetica storia di una giovane ragazza; premesso questo iniziamo.
Fino a due anni fa vivevo una vita normale, insignificante e di routine e nulla mi emozionava più, tutto mi era indifferente persino le mie passioni più care la pittura e la musica. Tutto mi scivolava via come la pioggia ora, ma in una notte uscii ed entrai in un pub trascinata dai miei amici, preferisco non dire i loro veri nomi per voi saranno Kurt e Siouxsie (deliberatamente scelti per il mio ritrovato amore per la vita e la musica) e tutto cambi. Musica dal vivo e Guinness ecco la nostra serata, come tante altre, ma in questa credo ritrovai e persi l'anima.
Quella sera suonava un gruppo dark io ne ero quasi felice Kurt e Siouxsie non molto, cercavano di tirarmi su il morale e si ritrovarono anche loro depressi. Non ricordo il nome del gruppo ma ricordo perfettamente il chitarrista; la sua chioma castana quasi nera che ondeggiava armoniosamente con i suoi movimenti, gli occhi di ghiaccio che si chiudevano su un riff dolcemente straziante e si riaprivano lentamente quando la batteria irrompeva vibrante. Sono sicura che lo fissai tutta la serata mentre le canzoni scivolavano via dalla mente udii la sua voce in un ritornello, maestosa e vellutata, voce degna di un essere immaginario. Avevano finito, ora toccava ad un'altra band ma io mi ero persa nei ghiacciai e li vidi avanzare ed infine sovrastarmi. "Ciao, piaciuto lo show?" mi rivolse la parola; incredula risposi con delle frasi di convenienza e mi presentai.
"Dave" pronunci la dolce voce ormai così vicina da tuonare nelle mie orecchie. Suoni, parole, parlammo sino alla chiusura del locale. Io ancora estasiata ma distaccata lui meravigliosamente un sogno dal quale non mi volevo svegliare. Arrivò il momento della separazione; "Domani suoniamo ancora qui" "Ci sarò" , ecco fatto ero stata trascinata nel mondo un'altra volta ma da mani non umane.
Le sere passarono ed io mi trovai invischiata in sentimenti a me prima estranei, amore credo si potesse chiamare così.
Quell'idillio per era destinato a fallire e ricadere nell'oblio e fu
Kieran, il cantante del gruppo, a distruggere il fragile cristallo che era la nostra relazione.
Mi chiedo ancora perchè, quale motivo ha spinto quell'intrigante giovane vampiro a colpirci; forse sapeva il mio dolce Dave quello che il suo migliore amico era? Io no di certo.
Un temibile vampiro, non perchè antico o potente solo perchè pazzo ed egocentrico; lui stesso era tutto il mondo che gli interessava. Sempre elegantemente stravagante con quei jeans sbiaditi abbinati alle più elaborate camicie di pizzo e merletti. Un fantasma che cercava il passato ma così legato al suo presente da risultare grottesco. Ecco qual era l'immagine di Kieran, una fioca imitazione di grandi eroi. Forse mi trasformò nel mostro, che ora fissa la luna, nel tentativo di emularli e così ci rovinò la vita.
Spero che abbia avuto ragioni più imponenti, lo spero davvero per lui, perchè se un giorno lo ritroverò l'ultima cosa che vedrò saranno i miei capelli rossi e i miei occhi che lo fissano con disprezzo prima del colpo letale.
Ma non divaghiamo, i miei desideri possono attendere, come la luce del sole.
Gelosia forse era proprio quella ad animare Kieran e a portarlo all'insano gesto di trasformare il suo migliore amico e la sua amante in terribili mostri sanguinari. Solitudine quella che provo io in questo istante perchè sia il mio creatore sia il mio amore sono svaniti sotto una spessa coltre di neve e ghiaccio, non per opera mia ma per opera del sangue che dividevamo.
Tutti e tre generati dalla stessa orribile forza distruttiva che dopo pochi mesi di indifferente felicità inizi a logorarci, partendo dal cuore e giungendo sino al cervello. Questo il motivo di insensati discorsi e di follie sotto il manto di stelle luminose ed immutate nella loro bellezza.
Dopo la separazione, la sparizione ad opera del sole o di un accogliente rogo e la mia pazzia, ora spero di cogliere un insegnamento in tutto questo ma credo mi sia sfuggito. Non vi pare divertente che tutto questo scrivere e ricordare servito solo a riportarmi alla mente dolore e sofferenza. Ma non li sento quasi pi, il caldo e breve sole d'Irlanda mi sta sfiorando e lo sento di nuovo; lui, la chitarra, la sua voce, accoglimi.
Come avrete capito non sono arsa, anche se essendo giovane ho rischiato.
Un angelo dal volto ambrato mi ha salvato dal fuoco in cui mi ero gettata ed pronto a raccogliere la mia storia. Forse in questo breve racconto c'è della magia; i suoni che ho sentito erano reali e solo nell'istante di oblio lo capii. Forse vivrò l'eternità in cerca di qualcuno, per ora mi accontento di imparare a conoscere la mia anima grazie ad un saggio maestro.
Arrivederci

di Amanda