[ « indietro ]     Qui trovai altri quattro miei simili, anche loro sfuggiti all'eccidio.
Dopo cinque giorni, in una notte di plenilunio, affidai Alexander alle due vampire rifugiate ed accecato
dall'illusione di rivedere mia moglie salva, e di salvarla nel caso fosse stata in pericolo, mi addentrai nel villaggio... mi mossi tra le pareti delle case e i cespugli in modo che nessuno mi vedesse e così facendo, giunsi vicino alla chiesa dove scoprì l'orrore in tutta la sua efferatezza: qui era
stato allestito un cimitero in cui i cadaveri dei vampiri erano inchiodati a delle travi di legno, con le rispettive teste sgozzate, e posti in posizione verticale, in modo che tutti vedessero e disprezzassero la nostra razza! La luce lunare illuminava timidamente i volti straziati dei miei simili, i loro corpi unti di sangue,
trafitti da armi da taglio che avevano lasciato ferite talmente profonde da lasciar intravedere le ossa. L'unico cadavere intatto fu quello di mia moglie: i suoi capelli biondi erano accarezzati dalla brezza notturna...
neanche la morte era stata capace di strapparle la sua bellezza… si, era la sublime bellezza del mondo, ma era morta! L'amore scatenò l'oscuro ardore, l'odio abitò nel mio cuore... ero a pochi passi dalla tana dell'assassino, la voglia di vendetta accecava la mia ragione.
Uscì allo scoperto, mi lasciai alle spalle i figli di morte imperatrice e mi scagliai contro le due guardie che giacevano dinanzi al portale del tempio: le uccisi immediatamente rompendoli il cranio con un sasso... la mia furia fu tale tanto da non concederli il tempo di capire cosa stesse accadendo! Bevvi il loro sangue e subito dopo la mia pelle mutò: accusai terribili dolori su tutto il corpo, le mie membra stavano cambiando! In breve tempo i miei occhi si fecero gialli, le pupille rosse, il corpo colmo di vene gonfie... la mia ira non conosceva limiti, il mio arcano potere era risvegliato!
Irruppi nella chiesa, schivai con lo sguardo le croci e giunsi nell'abitazione del pastore-capo: spalancai la porta della sua abitazione... lo sorpresi a succhiare sangue dal corpo di una povera fanciulla... era un vampiro che in breve tempo mostrò la sua vera natura.
Vedendomi sorpreso mi rivelò la sua identità: un vampiro, in fuga da religiosi impazziti che volevano ucciderlo, aveva trovato in quel villaggio le giuste caratteristiche su cui fondare un regno, un regno dove proteggersi. Già , un prete vampiro che nelle sue messe non guardava mai la croce! Volevo assalirlo e infliggere al suo cuore tutto il mio dolore, ma in breve tempo numerosa gente accorse attirata dai cadaveri delle guardie; il pastore capo riprese le sembianze umane. Evitando di ritrovarmi accerchiato e nell'impossibilità di uscire vivo dalla chiesa, fuggìi nel bosco dopo aver rubato all'oscuro cimitero, il cadavere di Yneps.
Nel bosco, vicino al mio nascondiglio, ho dato degna sepoltura a mia moglie: ogni giorno mi reco presso la sua tomba, contrassegnata con un sasso inciso col suo nome, per raccontarle di Alexander, di come cresce forte e vigoroso, delle sue scoperte, di come le assomiglia non solo fisicamente ma persino nel modo di fare.
A distanza di tempo ho saputo che giù al villaggio, sono divenuto una leggenda che incute terrore: già , dicono che sono figlio del demonio poiché dalla mia scomparsa, la malaria stà trasformando gli umani in vampiri! Dicono che
sia una mia maledizione, ma in realtà credo che quest'epidemia sia dovuta ai cadaveri dei vampiri, lasciati a marcire all'aria aperta, in posizione verticale, permettendo involontariamente al vento di trasportare i germi infetti... che idioti!
Adesso, insieme ai quattro rifugiati, andremo verso est: abbiamo saputo che un esercito di cristiani ammazzavampiri proviene da ovest e a quanto pare, è indirizzato proprio al villaggio....


di Gianpaolo Roselli