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Gettai il foglio in acqua, e continuai cercando di essere più socievole:
"Non credevo che qualcuno venisse qui."
"Sbagliavi. E' il mio posto preferito. Odio la città e odio mio padre che mi
costringe a viverci e a fare tutto quello che vuole lui e che io odio. E poi ci
sei tu."
"Odi pure me?"
"No. Ti ho visto parecchie volte qui oggi ho deciso di venire allo scoperto."
"Così ti piace spiare la gente?" lo accusai in tono spiritoso, in fondo ero
contenta che era venuto li per vedere me.
"No, solo te."
Aveva detto quelle parole in un modo talmente dolce, che non sapevo cosa
rispondergli.
I suoi occhi erano come un'ipnosi per me, fin dalla prima volta in cui li vidi.
"Io non l'avrei fatto."
Si sedette vicino a me, così potei ammirare il suo viso in tutto il suo splendore. Era davvero bello. Qualche ciuffo biondo gli era ricaduto sulla fronte.
"Cosa?"
"Salvare quell'uomo che neanche conoscevi prima di pensare a tua nonna."
"Io lo conoscevo?ma come hai saputo di mia nonna?"
"Me l'ha detto lui. E comunque non lo conoscevi così bene."
"Non conosco neanche te, eppure sto qui a parlare di niente e a sprecare il mio
tempo."
Rimase deluso. Sinceramente non avrei voluto dire quelle cose, ma a volte le
parole escono da sole dalla bocca.
"Giusto, se vuoi me ne vado. In fondo io sono qui solo da qualche mese, questo posto spetta a te di diritto."
"No, scusa, non volevo dire quello che ho detto e che a volte parlo troppo.
Quell'uomo, Anthony, lo conoscevo e non potevo non salvarlo."
"Comunque io sono Christopher."
"Sasha."
"Si, me l'ha detto mio padre."
"Il dottor Tompson?"
Iniziò a fissare un punto davanti a se e rispose alla domanda con distrazione.
"Esatto. Vieni, ti faccio vedere una cosa."
Mi prese per mano e mi portò fino alla cascata percorrendo una stretta e
tortuosa stradina. Attraversò l'acqua che scorreva in verticale e si ritrovò dall'altra parte. L'acqua che c'era tra noi sembrava che separasse due mondi paralleli ma opposti.
"Vieni."
Mi tolsi il vestito rimanendo con la sottoveste e attraversai quello specchio.
Era vero, l'acqua non era fredda, anzi, era piuttosto calda per la stagione.
Al di la della cascata c?era una grotta. Da piccoli fori attraverso la roccia
S'intrufolavano piccoli raggi di sole che cercavano di scacciare l'oscurità.
La roccia sembrava fosse formata da milioni di piccole pietre colorate che
imprigionavano e riflettevano la luce facendo diventare l'atmosfera quasi
accecante.
"Guarda."
Christopher era arrivato in fondo alla grotta e io lo stavo raggiungendo.
"Scommetto che sai cos'è."
Per un momento non seppi più cosa pensare: nella grotta, sul pavimento,
c'era disegnato il pentagono col cerchio intorno. Quello era uno dei luoghi in
cui si riunivano le streghe, ma io non l'avevo mai saputo.
"Tu lo sai cos'è?"
"No, è per questo che lo chiedo a te."
"Perché io dovrei saperlo?"
"Io so chi sei."
"E chi sarei?"
"Sei una strega."
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di Rica G. Blake
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