[ indietro » ]     I suoi occhi mi stavano fissando aspettando una risposta. Ma al contrario di molti che cercano solo di accusarci, lui aveva uno sguardo dolce, comprensivo, come per farmi capire che non dovevo temere di lui.
"Cosa ti dovrei rispondere?"
"La verità. Guarda che io non ho niente contro le streghe."
"Si, sono una strega. Ma come l'hai scoperto?"
"Ricordi, spio la gente."
"Sai che possiamo essere malvagie."
"Non lo saresti mai."
"E come fai a saperlo?"
"Lo so e basta."
Per evitare silenzi imbarazzanti, mi venne in mente una cosa. L'avevo fatta un sacco di volte, ed ero sicura che sarebbe piaciuta anche Christopher.
"Adesso ti faccio provare io una cosa che scommetto che non hai mai fatto."
Uscimmo dalla grotta e mi arrampicai per una ripida stradina che avevo fatto io stessa tra le erbe alte e incolte del bosco. A sinistra c'era l'immenso groviglio di foglie e rami del bosco e a destra lo spiazzo argentato e vuoto dello specchio d'acqua. Arrivammo in cima, sul punto in cui nasceva la cascata. Da li so poteva vedere il verde del bosco che piano piano si mischiava al grigio degli edifici della città.
"Scommetto che non ti sei mai tuffato da quassù."
"Infatti."
La sua risposta fu quasi un sussurro. Non faceva altro che fissare il vuoto sotto di lui, senza staccare mai gli occhi dalle increspatura che la cascata formava non appena toccava l'acqua immobile sotto di lei.
"Hai paura?"
Il mio tono era piuttosto divertito. Non avrei voluto offenderlo, ma era evidente che non era il suo passatempo migliore buttarsi da una cascata. Finalmente si girò verso di me e notai nei suoi occhi un tono di sfida, che però non riusciva a nascondere la preoccupazione per quello che aveva accettato di fare.
"Non è che l'acqua non è abbastanza profonda?"
"Sei proprio un fifone."
"Non giocare con la mia psicologia, non funziona. Mi tufferò, ma solo perché lo voglio io e non perché tu pensi che non ne abbia il coraggio."
"Perfetto. Allora al tre."
Lui mi prese la mano e io contai. Ci lasciammo andare dalla forza di gravità che ci spingeva sempre più velocemente, finché non toccammo la superficie. Il laghetto non era molto profondo, così con la spinta della caduta, riuscimmo a toccare il fondo e a prendere la spinta per risalire. Non appena risalimmo in superficie, mi accorsi che avevo ancora la mano destra nella sinistra di Christopher.
"Allora?"
Ero curiosa di sentire se gli era piaciuta l?emozione di passare dall'aria All'acqua in pochi secondi. Mi sorrise solamente. Un sorriso tenero pieno di gratitudine. Tenendo ancora stretta la mia mano, mi tirò verso di se, mi accarezzò con L'altra il viso e mi baciò. Mi staccai della sua bocca, guardai di nuovo i suoi occhi e cominciai a nuotare verso la riva lasciando galleggiare in mezzo al lago.
"Sasha, ci rivedremo?"
Mi urlò mentre mi stavo rivestendo. Mi girai e urlai a mia volta con un gran sorriso stampato in mezzo al viso.
"Se lo vuole il destino?"
"Cosa vuol dire."
"Vuol dire può darsi."

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di Rica G. Blake