"bella, vero?" disse l'uomo alto sorridendo mentre indica in basso una ragazza dai capelli rossi che in quel momento stava aspettando l'autobus.
"si, davvero molto graziosa, anche se per i miei gusti è un pò troppo piccola e magra" gli rispose l'uomo ben vestito.
"ricorda sempre Julius, nella botte piccola c'è il vino buono" accenno l'uomo alto dai capelli biondi continuando a fissare la giovane ragazza che si stringeva un po' le spalle per il freddo " e poi guarda che gambe" continuò.
L'uomo ben vestito dagli occhi verdi accenno di si con il capo, in effetti, le gambe messe ben in mostra da una minigonna erano davvero stupende, lunghe, lisce e snelle, ma non anoressiche, come non se ne vedevano più dai tempi del loro viaggio sull'altopiano Iranico.
"ma credi di essere in grado d'averla?" disse sogghignando Julius, "per caso è una sfida?" gli domandò l'uomo alto fissando negli occhi il suo interlocutore.
Julius rise di gusto "ma no, è solo una mia curiosità per vedere se sei ancora quello di una volta".
Allora l'uomo sorrise e disse "ora vedrai!".
La ragazza era infreddolita oramai l'autobus doveva arrivare da un momento all'altro, quella sera era particolarmente di malumore, aveva avuto un brutto litigio con il suo ragazzo e tutta la serata era andata a farsi benedire "uffa!. Ma quando arriva quest'autobus" pensò lei.
In quell'attimo senti una voce alle spalle che sembrò rispondere ai suoi pensieri "credo che ci metterà ancora un bel po' ad arrivare".
La ragazza sorpresa si girò di scatto e davanti a lei vide un uomo, secondo lei doveva avere almeno una trentina d'anni, alto con capelli neri spettinati sembrava carino anche se non riusciva a distinguere bene il viso, un po' per la sorpresa e un po' per la luce fioca "co-come ha detto?" disse con voce sbigottita, l'uomo sorrise e rispose "l'autobus, è quello che sta aspettando no? Sa c'è stato un incidente su Via Albas ed è tutto bloccato, me lo ha detto un mio amico per telefono."
"cavolo!" esclamò la ragazza "ora come faccio a tornare, ma n'è sicuro?" domandò palesemente infastidita la ragazza, "beh! si mi spiace" poi attese un attimo e continuo "se vuole, potrei darle un passaggio?".
Ecco un altro che ci vuole solo provare pensò la ragazza, stava per rispondergli a modo quando i suoi occhi incrociarono quelli dell'uomo ed ecco che tutta la determinazione avuta fino ad un attimo prima era sparita, c'era solo ora una sorta di vuoto mentale mentre fissava quegli occhi di un verde intenso riuscì solo a dire "n-non so. Insomma neanche so come si chiama e..." le parole si dispersero nel vuoto in cui era piombata.
"mi scusi, ha perfettamente ragione. Piacere il mio nome è Micheal e il suo?" disse sempre sorridendo e mettendo la mano avanti a se continuando sempre a fissare la ragazza aspettando che rispondesse, anche se egli già sapeva la risposta.
La ragazza ormai persa riuscì a ritrovare un minimo di lucidità per rispondere "io mi chiamo Aida.. piacere" allungò anche lei la mano e strinse la sua, ma lui la tirò a se e la baciò. Oramai lei era al massimo della confusione, perché non faceva quello che di solito avrebbe fatto, allontanarsi, dargli uno schiaffo in faccia e magari anche un calcio nelle palle? Ma presto questi pensieri la abbandonarono e si perse in lui, l'avrebbe seguito dappertutto anche all'inferno.

di Angelus