Parlare a volte non basta.
Il magnifico ragazzo di fronte a me ne è la prova: sta fermo davanti a me e mi fissa, immobile, con gli occhi rossi, sembra che abbia pianto.
Si tocca il collo, e mi guarda disperato, con uno sguardo tanto disperato e terrorizzato che mi fa pena.
Allargo le braccia: è pietoso vedere con quanta facilità lascia cadere nel fango il suo orgoglio, che l'aveva reso così speciale per me, e si getta nel mio abbraccio.
Sospiro, ma sì, povero piccolo cucciolo disperato, piangi nel mio abbraccio, piangiti addosso, anzi, piangimi addosso: il solo odore delle lacrime per me è come un afrodisiaco.
Con un dito sotto il mento gli sollevo il volto: mi fa davvero compassione, se le lacrime fossero taglienti, a quest'ora sarebbe una creatura acefala, ma è proprio per questo che mi sta facendo impazzire.
Sorrido emanando sicurezza, e un po' si tranquillizza, così mi getto sulle sue labbra: ha un buon sapore, mi ricorda qualcosa che ho perso tanto tempo fa.
Il mio prigioniero geme e mi abbraccia a sua volta, e si perde all'inizio di un' estasi alla quale questa volta lo voglio portare.
Scendo con la lingua sul suo collo, e lo sento fremere: tutto sempre più eccitante, non c'è che dire.
Affondo i denti in quella tenera carne e succhio: in bocca ho il sapore di qualcosa di unico, inimitabile, intramontabile, insomma, di qualcosa di cui non mi stancherò mai. Mentre lo sento scorrere sotto i miei denti, rabbrividisco in un misto di gioia e appagamento.
Quando rialzo la testa cerco i suoi occhi, ma li ha chiusi, e ha gettato il capo all'indietro, perso in quell'orgasmo che, da stupido, continuava a negarsi.
Ora cade con la testa in avanti sulla mia spalla, e inizia a mormorare qualcosa di apparentemente sconnesso.
Dopo un po' riesco a capire bene cosa sta balbettando.
Ha paura, pensa di avere perso tutto, pensa che io lo tradirò: di nuovo gli sollevo il mento e lo guardo negli occhi, e mormoro piano:-Io non ti lascerò mai-.
Mi guarda estasiato, rapito, di più non so spiegare.
Sono cose che si possono capire solo se vengono vissute.
Lui sorride con un sorriso sghembo tanto carino,e non posso fare altro che ricambiare.
Presto ci ritroviamo per terra a ridere come due deficienti, e mi stuzzica vedere nella sua bocca il baluginare dei lunghi canini.
Ora negli occhi vedo tornare la fierezza con la quale mi aveva affascinato,e percepisco una volontà più forte in lui.
È appagante vedere tutto ciò, sapendo che poi quel ragazzo lo lascerò tra un giorno o due.
Povero piccolo illuso,anche se è stato nel mio abbraccio non ha bevuto il mio sangue, non sopravviverà.
Il bello è che non lo scoprirà mai, e se arriverà alla conclusione esatta, sarà già morto.
Non dovrei, ma adoro essere così bastardo.

di Sadalmelik