[ Vai a pagina: 2 » ]     - Astreal...- non riesco a dire altro.
Solo il suo nome, ed è già uno squittio.
Se dico altro, mi metto a piangere.
Ma guardati. Mi hai dannato per questo, puttana? È questo che preferisci a me? Stare qui e aprire la porta a quattro maledetti che ti urlano dietro maledizioni o ti implorano di non aprire un fottuto cancello...?...-
Sale un gradino, lasciandone cinque tra me e lui.
Astreal...- balbetto di nuovo io, il suo nome ridotto ad un sussurro.
Sì?- chiede lui con fare provocatorio.
Oddio ... ora lo vedo bene, la luce lo avvolge meglio...
Il suo fisico asciutto e muscoloso non è proprio cambiato per niente, porta ancora i capelli tagliati corti fin sopra la nuca, spettinati,scuri come solo i suoi sanno essere...
Non lo faccio apposta, ma mi sale spontanea la domanda: sono ancora morbidi come una volta?
A guardarli si direbbe di sì...
Le spalle di Astreal si alzano e si abbassano lentamente, a ritmo con il respiro controllato un po' a fatica.
Il petto è solcato da sottili cicatrici, non troppo profonde, e, cosa che mi fa decisamente sentire più sollevata, sono piuttosto rare.
Segno che hanno imparato a rispettarlo anche i demoni.
Ok, non mi sento più tanto sollevata.
Ha addosso solo i pantaloni neri che aveva il giorno in cui è entrato, lunghi fino alle caviglie, infilati negli stivali neri.
La camicia però deve essergli stata strappata dai demoni punitori, anche se non mi dispiace per niente il fatto che non la porti.
Astreal è stupendo.
Solo che, a giudicare dall'espressione che ha ora, non sta pensando niente di simile di me.
Sale un gradino, lasciandone quattro tra me e lui.
Mi guarda con quegli occhi scuri stupendi, profondi, che mi tolgono il fiato, magnetici...
Dio, come mi sono mancati..
E, potrei benissimo sbagliarmi, ma dietro la rabbia e la vendetta c'è qualcos'altro, qualcosa che ho visto rare volte in lui..
La sua bocca aperta mi lascia intravedere i cani poco più lunghi del normale, “da lupo”, che non hanno niente di vampirico, ma che fanno un grande effetto: le labbra morbide, sono tese in un sorrisetto sardonico che adoro, soprattutto sulla sua faccia.
Ansima un po', certo per la corsa che deve aver fatto per arrivare fino a qui.
Anche se, forse, a meno che il buio non mi inganni e che veda più rigonfio qualcosa che non lo è affatto, forse è contento di vedermi.
Bè? Non mi dici niente, dopo tutto questo tempo?- chiede vagamente sprezzante.
Sei vivo.... Sei ancora...- le lacrime mi impediscono di vedere, mi si offusca la vista, porto le mani alla bocca, incapace di continuare.
Lentamente, cercando di non farmi sentire, inizio a singhiozzare.
Il demone custode scivola piano verso Astreal per rientrare nell'Inferno, ma con un veloce movimento del braccio lui libera la frusta e lo strangola, con un colpo solo.
Il cadavere cade a terra con un tonfo, e un secondo rumore sordo viene prodotto dal calcio violento con cui l'uomo che amo lo scaraventa alle proprie spalle.
Poi torna a rivolgersi a me.
Sale un gradino, lasciandone tre tra me e lui.
- Sì, sono ancora vivo. Ti dispiace, o sei contenta?- chiede, lasciando trapelare dal tono della voce qualcosa che non è solo ironia.
Quella domanda è davvero importante per lui, allora?
Sono contenta. Mi sei mancato.- rispondo lentamente, sorridendo tra le lacrime.
Se non mi avessi abbandonato là dentro non ti sarei mai mancato.- sibila acido facendo un latro passo. Ora ci sono solo due gradini tra me e lui.
Come facevo, Astreal? Io non sono coraggiosa come te, né pazza. Non puoi biasimarmi per aver pensato che avresti fatto come Nephael, che avresti capito.-
Non pensavo che l'avrei mai visto davvero, eppure il suo volto improvvisamente è diventato una maschera di mestizia, e stupore.
...sì, Elara, l'ho capito.- sussurra piano, pronunciando il mio nome con dolcezza.
Sale l'ultimo scalino, è vicinissimo a me.
Non sono qui per fartela pagare. Non solo.-
Il fatto che abbia fatto quell'aggiunta mi preoccupa un po',ma sono troppo impegnata ad ascoltare quello che ha da dirmi.
Sono felice che tu sia qui, anche solo per farmela pagare, Astreal.- ribatto, smettendo di piangere, perché è la verità.
- Bene, allora vuol dire che ti sei ricordata del vecchio Astreal mentre aprivi i cancelli. - fa una pausa stupito, non si aspettava che dicessi una cosa del genere, poi agita il braccio troppo velocemente perchè capisca cosa cta facendo, e la frusta mi colpisce con violenza, gettandomi a terra.
Sulla pelle inizia lento a scendere il sangue dalle ferite, sull'occhio, sul labbro, sul braccio.
Perché non mi hai dimenticato, Elara? Perché, in nome di quella fottuta idea di giustizia, non hai dimenticato ogni cosa di me? -
Lo guardo stupita, sdraiata, sbattendo gli occhi incredula:- Ma perché ti amavo, stupido!!!-
Astreal mi guarda ancora più stupito di come lo sto guardando io, sbatte gli occhi, non capisce.
Davvero?- mi chiede poi.
Sbuffo rialzandomi lentamente: - Ma certo! Come avrei potuto fare altrimenti??!!?-
Astreal è ancora più stupito.
Con un tonfo, la frusta gli cade dalle mani, e la rabbia e la vendetta si dissolvono dai suoi occhi.
A sì?-
Astreal!!- grido esasperata.
Lui sbatte gli occhi ancora, non mi crede.
Se ti do la prova che ti amo ancora, resterai qui con me, per sempre?-
è?- balbetta lui senza credere a quel che sente.
Faccio un passo avanti verso di lui, lo accarezzo piano seguendo il segno di una cicatrice.
È bellissimo, è stupendo.
Lo guardo a lungo, lo vedo confuso, speranzoso...
Vedo di nuovo quel qualcosa nei suoi occhi...
Amore...
Mi avvicino alle sue labbra e lo bacio, lo sento aprire la bocca... e tra le altre cose, sento anche la prova concreta che il gonfiore c'era DAVVERO...
L'ha capito, alla fine.
Ha capito che lo amo.
Ed è rimasto qui, con me, ad aprire la porta alle anime dei dannati, rispondendo con sarcasmo alle maledizioni, con cinismo alle preghiere.
E amandomi esattamente come io amo lui.
Un uomo è sceso pochi giorni fa:- Sembri una regina, sai? E lui- ha detto additando Astreal- sembra il tuo re.- E di cosa sono regina?- gli ho chiesto con dolcezza.
Lui ha sorriso, ha guardato l'amore della mia vita, di nuovo me, e ha scosso la testa:- Di qualcosa che condanna esattamente quanto la morte, ma che è più eterno, più forte, più dolce, più indistruttibile.-
E Astreal sorridendo si è messo alle mie spalle, mi ha baciato il collo e gli ha sorriso:- Regina dell'Eternità.-
L'uomo ha annuito, ed ha attraversato la soglia.

di Vereor