[ Torna a pagina: 1 » ]     Perché devo sempre innamorarmi di creature irraggiungibili? Perché devo sempre innamorarmi dei miei desideri, di persone che probabilmente non si trovano su questo pianeta? Perché sono diventata così differente dagli umani? Non che mi dispiaccia, certo, ma perché loro riescono ad accontentarsi, a vivere accanto a persone reali, umani come loro, e ad esserne felici? Cos’hanno loro che io non ho? O forse sarebbe meglio dire, se ci riferiamo a degli orridi umani, cos’ho io che loro non hanno? Forse sono speciale, forse sono nata per essere diversa, per essere migliore… non mi sento presuntuosa, ma creature che definiscono strane, futili e stupide cose che non riescono a capire, cose e persone diverse da loro, sono degli sciocchi. Secondo me hanno paura di sapere, di chiedersi cosa ci facciamo qui, cosa c’è oltre la morte, cosa si nasconde dietro i nostri pensieri, dietro i nostri desideri… io so che si sentono vuoti quando lo fanno, perché sanno che non otterranno mai una sola risposta, che pensare a qualcosa di immensamente più grande e complesso di loro li fa sentire impotenti e insignificanti e soli soprattutto, e poi non sanno spiegarsi il perché e questo li fa stare ancora peggio, preferiscono non rodersi nel dubbio e pensare alle piccole cose della vita che li fanno sentire felici… Eppure tra di loro ci sono loro, persone speciali, persone profondissime e “strane”, persone che possiedono segreti e vivono sofferenze di cui non riescono a liberarsi poichè le piccole cose della vita non li rendono felici, per loro non hanno valore, per loro non valgono abbastanza da pederci troppo tempo.
Ci sono persone a cui non importa del proprio futuro, poiché hanno una vita parallela a quella reale, una vita immensamente migliore, di cui veramente importa qualcosa. Ci sono persone che sanno amare qualcuno che non possono avere accanto, che in realtà non hanno mai neanche visto realmente, e questo causa una sofferenza immensa, un dolore talmente acuto, che a volte le porta a cercare una via per raggiungere quel qualcuno, e l’ unica, la prima che di solito viene in mente, è la morte. Il suicidio.
Ci sono persone che soffrono perché non possono avere accanto il loro amato qualcuno, persone splendide, persone che vivono due vite contemporaneamente, ai quali la vita reale non causa nient’altro che dolore in più. Tra queste persone ci sono soprattutto “i cattivi”, coloro che hanno sempre subito sofferenza e che adesso ripugnano la vita e tutti coloro che le hanno procurate, anche se a poco a poco ci si accorge che tutti, in un modo o nell’ altro, causano sofferenza. Alla fine è inevitabile odiare tutti.
Ci sono persone che stanno male, che soffrono in silenzio, oppresse e schiacciate dal dolore. E più è silenzioso, più li spinge via, lontano dalla realtà, e poi li spinge sempre più lontano, verso la morte. Li spinge sull’orlo del baratro, li spinge sull’ orlo della follia. E molti ci cadono dentro.
Ci sono anche io tra queste persone, da due anni soffro così tanto, certo, ho la mia amica che mi sostiene da molto più tempo, che mi aiuta e anche sua madre cerca di aiutarmi poiché con la mia famiglia ho solo rapporti di odio. Eppure anche io ho tentato il suicidio, però sono codarda e non ce l’ho fatta. La paura ha preso il sopravvento e ha costretto alla mano col coltello ad allontanarsi dalla mia gola.
C’è chi dice che se si sceglie la vita invece della morte, possa in seguito capire l‘errore che stava per commettere e rendersi conto dell’ enorme valore della vita. Io ho scelto la vita anche se a malicuore, è trascorso un anno da quando l’ ho scelta, eppure non c’è stata una sola volta, da quando l’ho fatto, che ogni volta che me ne ricordi non mi penta della mia scelta.
C’è chi dice che per vivere ci vuole molto più coraggio che scegliere di farla finita. Cazzate. Hanno mai provato cosa significa decidere di morire? Hanno mai sperimentato l’enorme pressione del dolore che spinge a farlo? No. Possono dire ciò che vogliono, ma loro hanno avuto una vita serena anche se non sempre, hanno avuto amici e qualcuno che li amava e che glielo ha dimostrato. Hanno mai sperimentato la pura e schifosa solitudine? Il mostruoso dolore di un abbandono da parte di una persona dalla quale praticamente, dipendeva la propria vita? NO.
Io sono tra le persone che soffrono a causa della vita stessa, che provano un dolore incommensurabile e che in quei momenti di dolore assoluto, vorrebbero strapparsi il cuore dal petto con le proprie mani e distruggerlo, calpestarlo in mille pezzi, strapparsi l’anima, uccidersi, qualunque cosa pur di far cessare quel dolore. So che nascondere quel dolore, tentare di ignorarlo, è come cercare ad uno squarcio gigantesco nel petto e che attraversa il cuore, di sanguinare. Atroce. Impossibile. Il dolore rimarrà sempre, e la ferita non guarirà mai completamente, nella maggior parte dei casi non guarisce affatto ma anzi peggiora, sanguinerà sempre anche se poco, una goccia di sangue cadrà sempre, sempre.
Il mio dolore mi rende ancora più speciale, anche se non lo accetterò mai.

di Kyra Cullen