Emanuel toccò la coscia di Jennifer, lei accarezzò il suo torace ciondolando con le sue appuntite unghie laccate di rosso. Emanuel e Jenny si erano conosciuti a New York. Erano vampiri da ben cinquecento anni ed amavano sperimentare nuove esperienze sessuali angoscianti.
“Jenny forse dovremmo aggiungere qualche miserabile mortale alla nostra prossima scopata. Che ne dici?,” disse con voce rauca Emanuel.
“Si, mi annoio un po’, da parecchi secoli”, rispose lei.
“Vai a prenderne uno qualunque”, ordinò Emanuel mentre fumava una sigaretta.
“Torno subito mio bracconiere”.
La donna indossava un baby doll trasparente rifinito con pizzo, composto da un piccolo abito di color rosso passione e da un perizoma nero.
Saltellò nella stanza ed uscì dalla porta che dava sul corridoio del Plaza Hotel.
“Ecco qui un vecchio rimbambito che sta arrivando”, pensò Jennifer.
“Ehi tuuu!”, chiamò Jennifer con voce suadente e seduttrice.
L’uomo posò lo sguardo sul suo atletico corpo semi nudo e con lo sguardo calamitato disse con tono perverso: “Sei proprio carina dolcezza, cerchi compagnia questa notte?”
“Si, cerco compagnia, ti andrebbe di aiutarmi a togliermi questi vestiti di dosso?”, disse dolcemente la vampira.
La vampira prese con forza l’uomo ubriaco dalla cravatta e lo sollevò sino a portarlo all’interno della stanza.
“Ehi, cosa stai facendo?” disse l’uomo.
Lo buttò sul letto ed Emanuel prese un suo braccio e lo attaccò alla testiera metallica composta da rami incrociati, senza che egli ebbe il tempo di accorgersene.
Ecco, ora abbiamo uno spettatore, concluse Emanuel soddisfatto.
I due vampiri iniziarono a baciarsi ardentemente mentre lo sconosciuto li guardava disgustato e cercava di liberarsi dall’imprigionamento.
Non mi interessa vedere le vostre porcherie! Toglietemi le manette!
Emanuel lo guardò ferocemente con la coda dell’occhio mentre mordicchiava la sua amata. L’uomo si zittì all’istante e si immobilizzò.
“Amore, mordimi”, disse il vampiro.
L’immortale ubbidì.
“Mordimi ancora”.
“La ragazza è così carina…”, pensò l’uomo.
Cosa hai detto?, chiese Emanuel di colpo.
Non ho detto niente, rispose intimidito l’uomo con qualche chilo di troppo.
Hai detto qualcosa invece!!
No, ti sbagli.
Forse mi ha sentito…
Si ti ho sentito sbruffone!, rispose Emanuel telepaticamente sbattendolo energicamente contro la testiera del letto.
“Emanuel, lascialo stare. Era solo per divertirci”, disse la ragazza.
“Si, solo per divertimento”, rispose il succhia sangue mostrando i canini all’uomo impietrito dalla paura.

di Purewriting