Dai pokeristi della « Rivincita di Natale » ai mostri notturni e urbani di « Underworld » Uomini e vampiri al tavolo da gioco Il menù della settimana propone film di genere hollywoodiani e il nuovo Avati Mentre gran parte delle sale pugliesi è ancora invasa dai personaggi mitici della terza parte dell'epopea tolkieniana, giungono le prime novità di un anno che, kolossal a parte, non sembra presentarsi nel migliore dei modi. Tre le novità che giungono direttamente da Hollywood: Underworld, l'horror gotico di Len Wiseman con un’inedita Kate Beckinsale; La giuria, il legal thriller diretto dallo « specialista » Gary Fleder ed interpretato da un cast all star formato da Gene Hackman, Dustin Hoffman e Rachel Weisz; e Oscure presenze a Cold Creek, altro thriller, decisamente più oscuro, firmato dall'inglese Mike Figgis ed animato da Dennis Quaid e dalle redivive Sharon Stone e Juliette Lewis.
Tutti film di « genere » , rigorosamente incastrati nei meccanismi della suspense e della tensione narrativa, ancorati a sceneggiature « di ferro » ( La giuria) o costose e notturne impalcature visive ( soprattutto Underworld). Viceversa, a chi proprio non sopporta i cliché del nuovo cinema americano o preferisce schermi più intimisti e personali, non resta che tuffarsi nelle atmosfere tese e nei volti segnati dei protagonisti di La rivincita di Natale, ultima fatica di Pupi Avati ed unica uscita italiana del weekend.
Una pellicola che sembra ricominciare lì dove, ben diciassette anni fa, ci aveva lasciato Regalo di Natale, sicuramente il miglior film del regista di Una gita scolastica e Impiegati, se escludiamo naturalmente i lavori più gotici ( La casa dalle finestre che ridono, Zeder e L'arcano incantatore). Un altro viaggio nel destino di carta, segni e fortuna che lega le vite di quattro giocatori di poker riuniti intorno al panno verde. Una sfida che oltrepassa i confini del semplice gioco e si avventura fra i sentieri srotolati lungo l'arco sincronico di un'esistenza intera e riavvolti frettolosamente dalle rischiose diacronie di una mano di poker.
Così, se è vero come ha scritto qualcuno che « ogni rivoluzione è un colpo di dadi » , questa commedia dolceamara cerca di registrare e mostrare quelle minime pulsazioni del cuore e della mente che passano attraverso gli occhi di uomini pronti a scommettere sul proprio avvenire; professionisti del rischio inutile magistralmente interpretati da Diego Abatantuono, Carlo Delle Piane, Alessandro Haber e Gianni Cavina: tutti bravissimi a ricalarsi ed aggiornare i panni di vecchi personaggi appesantiti dal passare del tempo e da una indimenticabile notte di Natale di qualche anno fa.
Lasciando da parte le inquadrature un po' nostalgiche di Pupi Avati e tornando ai ritmi vertiginosi degli altri film in uscita, fra questi frammenti americani balzano agli occhi soprattutto le sequenze gotiche e urbane di Underworld, ennesima visione dedicata e ispirata all'universo dei vampiri. Immerso nell'oscurità di una metropoli sotterranea che, come già accadeva in Blade e nel magnifico Blade II, lascia convivere umani con vampiri e licantropi, questo horror mescola suggestioni e copioni già messi in scena - dai citati adattamenti Marvel ad Intervista con il vampiro, passando per le scenografie di Dark City e l'estetica de Il Corvo - ad un buon senso dell’azione e del ritmo orchestrato dalla regia sicura di Len Wiseman. Ed anche se ogni fotogramma suona come già visto, il divertimento è assicurato soprattutto per chi ama e non può fare a meno di perdere l'appuntamento annuale con queste creature notturne e i loro spuntini di carne e sangue. Guglielmo Siniscalchi UNDERWORLD Kate Beckinsale, eroina dal morso facile