Seduta osservo l’orologio sul muro… secondi rapidissimi volano via e mi scopro terrorizzata dall’inesorabile e insostenibile fuga del tempo. I miei ricordi sono pochi e temo che non saranno mai abbastanza.
Mi ritrovo immediatamente a pensare alla morte e a quanto poco tempo abbiamo per cercare di fare quante più cose possibile.
Penso alla decadenza della vecchiaia e ai rimpianti di una gioventù vissuta senza entusiasmo, nella vana speranza della vita eterna.
Mi alzo… l’aria mi opprime…scappo fuori di casa,facendo attenzione a non svegliare nessuno… unica ombra che si muove nel silenzio irreale della notte.
Guardo la luna,piena,e subito riprendo a respirare… sento un profumo strano, antico,a suo modo rassicurante, qualcosa di simile all’odore della cannella mista all’arancia.
Mi volto cercando la fonte di questo mio improvviso benessere, nulla dietro di me, sono pronta a continuare la mia passeggiata notturna,ma non appena mi giro mi ritrovo faccia a faccia con l’essere più affascinante che mi sia mai stato dato di conoscere…
Lunghi capelli mossi, scuri e bagnati incorniciano un viso dalla pelle candida, un viso delicato ed enigmatico che ospita due grandi occhi di un colore indefinibile tra il grigio e il verde e dalle lunghe e folte ciglia.
Uno sguardo furbo che pare voler comunicare di aver visto tutto, ma che brama per vedere ancora tutto ciò che l’eternità ha da offrire.
E le sue labbra!Carnose,di un rosso vivo,lievemente incurvate verso l’alto…in una sorta di sorriso incuriosito… che di colpo si schiude rivelando denti candidi e perfetti.
Qualcosa dentro di me si risveglia e mi dice che quella creatura non è umana, mi suggerisce di sfuggirgli, ma è più forte di me e continuo a fissare questo strano uomo avvolto nel buio come fossi incantata.
Le parole escono dalla mia bocca quasi senza che me ne renda conto: “creatura della notte, svelami il tuo nome” la sua voce è profonda e calda mentre risponde “i miei nomi sono molti, ma tu rosa nera chiamami Sebastian,e qual è il tuo nome deliziosa creatura silenziosa e pallida?”… balbetto…“io… cioè, si… mi chiamo… io… sono…”lui sorride… “lascia che sia io a darti un nome: Sybil…forse un giorno potrei anche spiegarti il perché di questo nome dettato da una sensazione… Comunque sia, da oggi tu sei per me, e solo per me, Sybil.”
Ora, non so perché ma sono a mio agio con lui… e trovo il coraggio di parlare: “Cosa sei?c’è una parte di me che sa che non sei come me, ma so che ci somigliamo più di quanto entrambi riteniamo possibile… non giudicarmi sciocca o superficiale, c’è qualcosa dentro di me che grida e prova ad uscire… ”è incredibile… non riesco a smettere di parlare.
Sebastian mi guarda con aria preoccupata… “com’è possibile… lei non può… ”sembra disorientato, vorrei spiegargli le mie parole e le mie emozioni ma di colpo cambia tutto: ora la mia mente è vuota eccetto che per un’immagine: io e lui fra poco,quando spunterà il sole, che ci sorprenderà abbracciati mentre ci voltiamo l’uno verso l’altro e ci baciamo… questo pensiero dura solo un secondo… ma ora che ho riaperto gli occhi Sebastian non c’è più… resta solo l’eco di una sua frase… “a domani Sybil… sotto la luce della mia diletta luna”.
Nel freddo del mattino torno a casa…rendendomi improvvisamente conto che una parte di me è rimasta con lui.
Stremata mi butto sul letto e mi addormento… ho incubi orrendi… vedo gente gridare di terrore, vedo sangue, vedo morte ovunque e sento una risata… è strano… dovrei aver paura ma mi sento perfettamente a mio agio.
So che qualcosa in me è cambiato… qualcosa che si è risvegliato e sta prendendo il sopravvento.
Mi sveglio,ho bisogno di parlare con qualcuno… l’unica persona di cui mi posso fidare… in meno di cinque minuti Viola, la mia migliore amica, è qui a casa mia, le racconto di ieri notte, di Sebastian e della mia sensazione (sempre più forte) di non appartenere a questo mondo, di essere destinata ad altro.
Lei non ride, mi capisce, del resto è una potente strega, e sapeva che lo sarebbe diventata fin da quando era bambina.
“cosa devo fare? devo dimenticarlo? devo ignorare queste nuove sensazioni? reprimere la mia natura che tenta di uscire?”
“niente di tutto questo… buttati, questa notte vai da lui e sii pronta a tutto, e ricorda che è meglio commettere degli errori e pentirsene piuttosto che chiedersi per tutta la vita cosa sarebbe cambiato se avessi fatto una scelta diversa… e sappi che io sarò sempre al tuo fianco”. Vai e scopri la tua strada”
Passo il pomeriggio a parlare con Viola che è la mia migliore amica dai tempi delle elementari, arriva la sera e poi finalmente in un batter d’occhio è arrivata mezzanotte.
Sono psicologicamente pronta ad affrontare Sebastian.
Seduta su un’altalena aspetto l’arrivo di Seb… è incredibile come mi manca… eccolo! sembra volare più che camminare… per la prima volta noto il suo abbigliamento pantaloni neri dal taglio classico, una camicia bianca semiaperta svolazzante e un lungo mantello nero… il cuore mi batte fortissimo.
“Ciao Sybil!” un lieve bacio sulle labbra. Ancora sconvolta rispondo “ciao Sebastian. Il mio vero nome è Isil… vuol dire luna…” sorride: “so già il tuo nome Isil Blake, e so tante altre cose di te… ma non so ancora se posso fidarmi completamente”
“perché non ti fidi di me?”
“perché non so se sei pronta”
“pronta per cosa?”
“per questo” mi prende per mano e io vedo: c’è lui, prende una donna le si avvicina, le piega la testa da un lato, lei grida terrorizzata lo implora di non ucciderla, ma lui la ignora, sorride malignamente e le morde il collo… le beve tutto il sangue e la lascia cadere a terra. Morta.
“Capisci ora?”
“si”
“cosa provi?”
“curiosità”
“e nei miei confronti? hai paura?”
“non ho paura di te… anzi, mi fai stare bene… mi sento viva…”
“Sybil, ascolta, si dice che in un certo senso a volte vampiri si nasce… se tu senti tuo questo mondo fatto di dolore e violenza vuol dire che sei destinata a diventare come me… mi seguirai per questa notte, osserverai e deciderai cosa fare della tua vita… andiamo”
Sono pronta a seguirlo. Ovunque. E per sempre. Ho già preso la mia decisione. Non sono mai stata così decisa in vita mia… ora le cose mi sembrano così chiare… so qual è la mia strada e so quanto sarebbe dura ignorarla.
La prima vittima è una ragazza poco più grande di me… avrà circa diciassette anni… stessa procedura: lui si avvicina,le piega la testa da un lato, le sussurra all’orecchio di non aver paura mentre lei grida di terrore e lo implora di lasciarla vivere, poi lei si gira verso di me chiedendomi aiuto con gli occhi, io la guardo ma non muovo un muscolo… sono affascinata da quest’esperienza… Sebastian si volta verso di me mi sorride, si rigira e le morde il collo…     [ avanti » ]

di Burnedwings